Sempre e solo maltempo:
l’unico elemento in grado di accomunare vaste zone d’Italia, in questo che finora può essere annoverato a tutti gli effetti come un “non inverno”, è il maltempo. Per descriverne le cause, dettagliatamente, occorrerebbe un trattato meteorologico in piena regola. Per rendere l’argomento di facile comprensione, quel che possiamo dirvi è che fin tanto che il Vortice Canadese continuerà a pigiare il piede sull’acceleratore ci sarà davvero poco spazio per incursioni d’aria fredda degne di tal nome. L’autunno infinito, come giustamente definito da più parti, ha impresso il suo marchio indelebile dando luogo ad ondate di maltempo davvero eccezionali.
Freddo alle spalle:
abbiamo avuto, sino ad ora, soltanto le briciole di un inverno latitante. Fortunatamente, se così si può dire, siamo in buona compagnia perché il freddo, quello vero, è mancato sulla gran parte del Continente Europeo. Sprazzi d’inverno si ebbero a fine Novembre, all’epoca giunse una massa d’aria fredda da est che portò delle nevicate principalmente lungo il versante Adriatico. La scorsa settimana, invece, abbiamo avuto discreti apporti Artici e le nevicate sono state in grado di spingersi a quote interessanti anche in zone distanti dall’arco alpino.
E’ la stagione delle Alpi:
a proposito di Alpi, non possiamo non aprire una parentesi sulle nevicate di portata eccezionale che hanno investito i rilievi del Nord Italia. Metri di neve, addirittura troppi, che hanno causato non pochi disagi ma che promettono – condizioni meteo primaverili permettendo – di procrastinare la stagione turistica ben oltre le aspettative.
Atlantico piglia tutto:
gli apporti artici succitati sono giunti sul nostro Paese nell’ambito di una temporanea modifica della circolazione atlantica, che per via dei timidi tentativi di spinta dinamica dell’Alta delle Azzorre ha avuto modo di ondularsi quanto basta per andare a pescare dell’aria fredda oltre il 60° parallelo. Ora, invece, stiamo assistendo ad un ritorno alle condizioni iniziali: un Vortice Canadese in gran forma capace di alimentare, costantemente, la Depressione Islandese.
Il trend a medio termine:
Atlantico che continuerà ad apportare impulsi perturbati da ovest verso est, ma gradualmente assisteremo ad una maggiore ondulazione delle correnti d’alta quota che potrebbero condurre a degli approfondimenti ciclonici in pieno Atlantico. Sapete cosa vuol dire? Che sul nostro Paese potrebbe riaffacciarsi, in seconda decade, l’Anticiclone Africano e con esso i primi sussulti primaverili.
Stratosfera osservata speciale:
la stratosfera avrebbe rappresentato l’unica ancora di salvezza, ma stante la dislocazione delle masse d’aria gelida in seno al Vortice Polare – a causa del riscaldamento in atto ai piani alti dell’atmosfera – avremo probabilmente una prosecuzione del trend circolatorio sinora osservato. Anche qualora dovesse cedere il Vortice Canadese, non vi sono i presupposti per incursioni fredde in grado di rivalutare la stagione invernale. La sola speranza, a questo punto, è che il naturale incedere stagionale possa sfociare in scambi meridiani più pronunciati capaci di riportare l’Artico anche alle nostre latitudini.
Focus: evoluzione sino al 16 febbraio 2014
Avremo una settimana caratterizzata dal passaggio di varie perturbazioni atlantiche. Inizialmente saranno capaci di coinvolgere l’intera Penisola, mentre sul finire della settimana tenderanno a concentrarsi maggiormente al Centro Nord. Le regioni Meridionali, al contrario, inizieranno a risentire della vicinanza dell’Anticiclone Africano e il tempo dovrebbe registrare un cospicuo miglioramento.
Miglioramento che in seconda decade potrebbe interessare anche le altre regioni, in un contesto anticiclonico ben più invadente che oltre alla stabilità dovrebbe portarci verso un quadro climatico tipicamente primaverile.
Evoluzione sino al 21 febbraio 2014
Sul lungo è possibile osservare una nuova accelerazione atlantica, anche se in un contesto ondulatorio più pronunciato. Sarebbero i primi cenni, evidenti, di un graduale passaggio di testimone tra la stagione invernale e la primavera incipiente.
In conclusione.
Insomma, sembra che quest anno l’inverno abbia scelto di starsene in letargo. Statisticamente ci può stare, intendiamoci, certo sarebbe assolutamente anomalo non avere neppure una sfuriata fredda degna di tal nome.