L’ultimo sussulto Atlantico?:
Domanda lecita, date le attuali proiezioni modellistiche. Nel corso dell’editoriale cercheremo di comprendere i motivi, al momento è importante rimarcare l’intervento di una seconda perturbazione atlantica. Si mostrerà ben più tediosa della precedente, tant’è che su molte regioni si manifesteranno condizioni di forte maltempo. Un assalto perturbato che andrà ad inserirsi nell’ennesima ondulazione delle correnti d’alta quota, ondulazione che stavolta è ascrivibile ad un graduale rallentamento delle velocità zonali in sede Canadese. Per capirci, il Vortice Polare sta iniziando a manifestare una fisiologica spossatezza.
Super nevicate:
l’ondata di maltempo avrà connotati simili all’episodio perturbato Natalizio. Anche stavolta avremo lo sviluppo di un Vortice Ciclonico a ridosso del Mar Ligure e inizialmente si attiveranno tese correnti meridionali. Un tipo circolatorio che penalizza maggiormente le zone montane del Nord Italia, laddove ci aspettiamo abbondantissime nevicate. La quota risulterà medio-alta, diciamo che mediamente al di sotto dei 1500 metri cadrà tantissima pioggia. Al di sopra, invece, i modelli confermano accumuli notevoli – localmente superiori al metro – che andranno a sommarsi al notevole spessore già presente in quota.
Calo termico per l’Epifania:
lo scivolamento del Vortice ciclonico, direzione sudest, richiamerà dell’aria un po’ più fredda dai quadranti settentrionali. Subentrerà un rapido miglioramento, ma perlomeno avremo un generale abbassamento delle temperature che andrà a stemperare la mitezza a tratti eccessiva degli ultimi giorni. C’è da dire che il freddo, al momento, si percepisce principalmente nel corso delle ore notturne per via delle inversioni termiche. Una parvenza di clima invernale interessa soprattutto il Nord Italia, ma in generale possiamo dirvi che il profilo termico è ben superiore alla norma.
L’Alta Africana:
e in tema di andamento termico, non possiamo non evidenziare il corposo rialzo che interverrà durante la prossima settimana. Un calo, consistente, dei geopotenziali in pieno Atlantico andrà ad enfatizzare una rimonta anticiclonica africana. Il promontorio si ergerà sul nostro Paese, dando luogo ad una fase di stabilità di circa 4-5 giorni. Fortunatamente interverranno nuovamente le inversioni termiche, ed anche nebbie e foschie tra pianure, valli e localmente sui litorali. Il clima mite si percepirà maggiormente in quota e sulle alture, ragion per cui raccomandiamo fin da ora massima prudenza sulle Alpi a causa del crescente rischio valanghe.
Primi barlumi d’inverno:
lo snodo cruciale potrebbe essere quello di metà mese. I modelli di previsione, chi più chi meno, cominciano a fiutare un cambio circolatorio sostanziale. Si percepiscono i primi segnali provenienti dalla stratosfera, in particolare i riscaldamenti che andrebbero ad indebolire in modo sostanziale il Vortice Polare. S’intravede, tra l’altro, un rigonfiamento dell’Alta Russo-Siberiana e soprattutto un consistente raffreddamento tra la Russia Europea e la Penisola Scandinava.
Freddo da est?:
Dinamiche che deporrebbero a favore di un graduale inserimento di masse d’aria gelida sulla Mitteleuropa e in tal senso è esplicativa l’ultima corsa del modello americano GFS. Per ora è soltanto un’ipotesi, ma potrebbe realizzarsi un cambio circolatorio in grado di introdurci nel vero Inverno.
Focus: evoluzione sino al 16 gennaio 2014
Le prossime 48 ore saranno segnate da condizioni di maltempo localmente consistente. Da segnalare in particolare le copiose nevicate che investiranno le Alpi, ma anche le abbondanti piogge che faranno visita alla Liguria e alle regioni tirreniche. Nel giorno dell’Epifania interverrà dell’aria fredda che farà calare le temperature, ma allo stesso tempo allontanerà la perturbazione e avremo un rapido miglioramento del tempo.
Lo step successivo sarà condizionato, in gran parte, dall’Alta Africana che come detto apporterà un periodo di stabilità fatto di nebbie e inversioni termiche in pianura. L’aumento termico, consistente, si farà sentire soprattutto sui rilievi e sulle alture. A fine corsa ecco apparire i primi segnali invernali, con l’avvicinamento d’aria gelida dai quadranti orientali.
Evoluzione sino al 21 gennaio 2014
L’inverno, quello vero, potrebbe intervenire rapidamente nel periodo successivo e come detto potrebbero affluire masse d’aria molto fredda di origine continentale.
In conclusione.
Insomma, dopo tanta sofferenza, meteorologicamente parlando, forse sta davvero per cominciare l’Inverno. E potrebbe essere una seconda metà di stagione ricca di piacevoli sorprese per tutti gli amanti del freddo.