ULTIME ORE D’AFA: l’ondata di caldo, la prima dell’estate, volge al termine. Le temperature restano alte, molto alte, ma ciò che più dà fastidio è certamente l’afa. Afa indotta da alti tassi d’umidità, in parte a causa dei venti meridionali che soffiano al Sud, in parte per la staticità atmosferica che non consente un ricambio d’aria. Ma ormai ci siamo, ancora qualche ora e tutto ciò diventerà un ricordo.
PRIMI TEMPORALI AL NORD: cenni di cambiamento, importanti, arrivano dalle regioni settentrionali. Qui, già dal mattino, sono esplosi i temporali e nelle prossime ore ci sarà un’accelerazione dell’instabilità che andrà a coinvolgere anche i settori pianeggianti. Ma è un assaggio di quel che accadrà nel corso delle prossime 48 ore, allorquando avremo l’ingresso d’aria assai fresca in tracimazione dalle Alpi.
SHOCK TERMICO, TEMPERATURE CROLLERANNO: l’aria fresca irromperà con foga, sostenuta da intensi venti settentrionali. Ribadiamo quanto scritto ieri, ovvero che i termometri perderanno 10°C e oltre su gran parte d’Italia. Torneremo su valori più consoni al periodo e facendo due conti è facile attendersi massime inferiori a 30°C in moltissime città. Ma l’aspetto forse più significativo è che l’aria secca settentrionale spazzerà via l’umidità e il clima diventerà godibile.
TEMPORALI: l’altro elemento da tenere in considerazione è l’intensità dei fenomeni. Detto che avremo temporali prevalenti, le precipitazioni dovrebbero colpire maggiormente Nord e adriatiche. Questo perché il vortice instabile sembra destinato a scivolare in quella direzione, risparmiando probabilmente settori tirrenici e Nordovest. Ma occhio alle sorprese, perché l’esatta traiettoria del Vortice la scopriremo presumibilmente a lavori in corso.
*POI? CHE FINE FARÀ L’ESTATE?* Beh, siamo nel cuore della stagione e pensare a crisi persistenti è utopistico. Non che non ci possano stare, intendiamoci, ma i modelli matematici di previsioni concordano nel proporci un ritorno in grande stile dell’Anticiclone. Anticiclone che tuttavia non sembrerebbe così forte come l’attuale, esponendoci a nuove incursioni instabili settentrionali. Andrà realmente così? Vedremo.