Limbo barico:
la profonda ferita apertasi a seguito dell’irruzione fredda fatica a sanare. Permane un Vortice di Bassa Pressione a ridosso della Sicilia, capace di arrecare residue intense precipitazioni nelle regioni meridionali. Nel frattempo, da ovest, le perturbazioni atlantiche – sospinte a sud dalla Depressione d’Islanda – provano ad inserirsi nel contesto ciclonico approfittando della relativa lontananza dell’Alta delle Azzorre. Fin tanto che la struttura anticiclonica rimarrà ancorata alle coste occidentali europee, non potremo gridare al definitivo miglioramento.
Primavera, ormai ci siamo:
in tema di miglioramento dobbiamo necessariamente spingerci allo step evolutivo d’inizio settimana. A partire da lunedì l’appendice orientale dell’Anticiclone riuscirà a guadagnare terreno verso est, inserendosi pertanto nel cuore del Mediterraneo. Il fulcro strutturale, invece, non sarà in grado di allontanarsi dall’Europa occidentale ed è così che la propaggine fungerà da scivolo per masse d’aria mite provenienti dall’Atlantico. Avremo alcune giornate inizialmente variabili e poi più soleggiate, durante le quali avremo modo di apprezzare i primi tepori stagionali. Non scordiamoci che domenica 1 marzo scatterà ufficialmente la primavera meteorologica.
I colpi di coda invernali:
stiamo entrando in quel periodo di transitorietà stagionale condizionata fortemente dagli scambi meridiani. All’interno degli scambi meridiani rientrano, a pieno titolo, i colpi di coda invernali. Ora la domanda è: il prossimo è da ritenersi tale? A nostro avviso no. L’irruzione fredda che dovrebbe colpirci scaturirà da dinamiche bariche annoverabili al cuore della stagione e non si discosterà poi così tanto da quanto accaduto nelle scorse settimane.
Altalena termica:
è evidente che il passaggio, fulmineo, dall’anticipo primaverile al rigurgito invernale sfocerà in un “pericolosissimo” saliscendi termico. Nella prima metà settimanale registreremo temperature superiori alle medie stagionali, nella seconda si orienteranno su valori decisamente inferiori. E’ anche questo il bello del nostro clima: l’estrema variabilità della quale s’è già detto in apertura.
Quanto sarà incisiva l’irruzione?:
se fino a ieri i principali modelli risultavano concordi circa la dinamica artica, oggi riscontriamo differenze importanti. Il freddo arriverà, questo è sicuro. Quel che non è certo è se diverremo l’obbiettivo principale dell’irruzione o se verremo soltanto lambiti. Nel primo caso si avrà lo sviluppo di un Vortice Ciclonico sui nostri mari, il che significherebbe avere un’ondata di maltempo rilevante capace di produrre nevicate a bassa o bassissima quota su molte regioni d’Italia. La seconda ipotesi vedrebbe affluire aria probabilmente più fredda ma con fenomeni legati all’esposizione orografica di alcune regioni (la adriatiche ad esempio).
Focus: evoluzione sino al 12 marzo 2015
Il weekend proporrà condizioni di nuvolosità variabile, con ancora qualche pioggia al Sud e poi sulle tirreniche. Non mancherà occasione per delle nevicate qua e là lungo i confini alpini, lambiti da impulsi perturbati più organizzati. Ad inizio settimana, dopo il rapido transito di un fronte nuvoloso, avremo un cospicuo temporaneo miglioramento. Miglioramento che sfocerà in un netto rialzo delle temperature grazie all’aria mite di origine atlantica. Si realizzerà in tal modo quell’anticipo primaverile di cui s’è detto in sede d’analisi evolutiva.
Durerà? La risposta è no. A partire da giovedì avremo un repentino cambio di scenario: arriverà l’aria fredda artica, che oltre a far precipitare i termometri potrebbe condurre allo sviluppo di un’ampia struttura ciclonica foriera di maltempo. Possibili, viste le temperature in quota e al suolo, precipitazioni nevose a bassa e bassissima quota.
Evoluzione sino al 17 marzo 2015
Potrebbe aprirsi una ferita difficile da guarire, che andrebbe a proporci uno scenario meteo-climatica dal sapore tardo invernale sino a metà marzo. Solo l’espansione dell’Alta delle Azzorre potrebbe condurci in primavera, ma al momento le quotazioni non sono poi così elevate.
In conclusione.
Inverno che volge al termine ma che come una fiera in gabbia sembra abbia intenzione di graffiare con le ultime zampate stagionali.