Maltempo, ci risiamo:
l’Inverno volge al termine, inutile ripeterlo. Astronomicamente parlando la stagione terminerà nell’ultima decade di marzo e gli inserimenti di qualche irruzione fredda – statisticamente parlando – non sono da escludere. Ma proprio a ridosso del passaggio di testimone, ecco ancora una volta l’Atlantico impossessarsi della scena. Stavolta avrà i connotati un po’ più invernali, perché la traiettoria delle perturbazioni diverrà via via più settentrionale.
Rischio fenomeni violenti:
un assaggio in tal senso lo abbiamo già avuto. I temporali ai quali abbiamo assistito nelle ultime ore sono stati localmente intensi e spesso accompagnati da grandine. E’ il cenno inequivocabile del passaggio di consegne tra l’inverno e la primavera, una fase transitoria che acuisce i contrasti termici fornendo quell’energia necessaria alla genesi di grosse celle temporalesche. Nei prossimi giorni, i modelli ci sono testimoni, avremo ulteriori fenomeni intensi e non mancherà occasione per qualche nubifragio.
Le temperature:
difficile parlare d’inverno, visto l’andamento stagionale. Eppure la ciclogenesi che si verrà a creare avrà un po’ di quelle caratteristiche perché l’alimentazione verrà dal nord Atlantico e non è che lassù faccia poi così caldo. Tant’è che osservando il profilo termico peninsulare si scorgono valori di temperatura in media o addirittura al di sotto, il ché può essere considerata un’anomalia se raffrontata al cammino fin qui percorso.
La neve:
e in tema di temperature non possiamo non parlare delle nevicate. Sulle Alpi non sarebbero una novità e torneranno a farsi sentire anche a bassa quota. La novità, invece, è rappresentata dalla quantità notevole di neve che potrebbe cadere lungo la dorsale appenninica mediamente attorno ai 1000 metri. Localmente avremo sconfinamenti a quote inferiori, specie nel settore settentrionale. Verranno imbiancati, in qualche caso copiosamente, anche i principali massicci montuosi delle due Isole Maggiori.
L’Alta delle Azzorre:
nei due precedenti editoriali settimanali abbiamo parlato dell’Anticiclone delle Azzorre e della possibilità che possa venire a visitarci entro la prima decade di marzo. Ipotesi confermata, ma alla luce degli ultimissimi aggiornamenti modellistici dobbiamo evidenziare delle difficoltà crescenti indotte dall’isolamento di una goccia fredda sul nostro Meridione. Instabilità che potrebbe accompagnarci per tutta la prima settimana del nuovo mese, ma al nord potrebbero manifestarsi le prime avvisaglie anticicloniche destinate successivamente a consolidarsi e ad estendersi al resto d’Italia.
Focus: evoluzione sino al 13 marzo 2014
Il maltempo è destinato ad accelerare nelle prossime ore e almeno sino a metà della prossima settimana avremo condizioni meteo spesso perturbate e localmente pessime. Ci aspettano piogge, qualche nubifragio temporalesco e nevicate sui rilievi. Soffieranno forti venti occidentali, o di Scirocco sull’Adriatico. Poi ecco che la ventilazione potrebbe piegare principalmente dai quadranti settentrionali acuendo la sensazione di freddo.
L’instabilità potrebbe trattenersi al Sud, mentre nelle altre regioni si inizierebbe ad intravedere l’Alta delle Azzorre. Rimonta anticiclonica che potrebbe andare a buon fine entro la fine della prima decade, regalandoci così i primi veri scampoli primaverili.
Evoluzione sino al 18 marzo 2014
Anticiclone che sembra potersi consolidare con forza, pertanto non è da escludere un periodo di stabilità più o meno duratura anche nell’ultimo step previsionale.
In conclusione.
Inverno che sta provando a salvarsi in extremis, ma i colpi di coda sono ben altra cosa. Vivremo una fase meteorologica assolutamente normale per il periodo ed anche tale scenario non farà altro che confermare l’arrivo imminente della primavera.