Perturbazione del venerdì, meno intensa del previsto
Chi ci segue giornalmente avrà avuto modo di scorgere, non certo velatamente, l’attenzione risposta nei riguardi dei fenomeni violenti che si sarebbe potuti manifestare tra domani e sabato. Or bene, chi magari si attendeva un’intesa ondata di maltempo rimarrà deluso, ma si potrà tirare un sospiro di sollievo perché le piogge, seppur presenti, cadranno nel modo giusto. Non è da escludere che possa esservi qualche temporale, moderato, così come improvvisi rovesci. Tuttavia cadranno in maniera tale da non destare preoccupazione e da favorire l’assorbimento da parte del suolo.
Qual è la causa? Se veniva previsto l’ingresso di un’area di Bassa Pressione oceanica, in quota, ora viene proposto l’avvento di correnti instabili ed umide, tali da enfatizzare la formazione di un piccolissimo minimo di pressione in rapida traslazione sud orientale. La resistenza dell’alta pressione, attualmente presente sui mari meridionali peninsulari, sarà importante, ma sarà decisiva sui settori occidentali europei, costringendo le perturbazioni atlantiche a scorrere in Oceano.
Dove cadranno le piogge?
La distribuzione dei fenomeni risulterà minore, le aree interessate quelle che indicammo nei precedenti editoriali. La novità è data dal minore interessamento delle regioni nord occidentali, del nord in generale. Minore anche il coinvolgimento delle coste tirreniche, che tuttavia, domani, saranno colpite da rovesci sparsi e qualche temporale.
Previsti degli sconfinamenti in alto Adriatico, in particolare sulla Romagna e coste marchigiane, qualche rovescio è atteso anche su aree emiliane. Marcata instabilità andrà ad investire la Sardegna settentrionale, ove i fenomeni potrebbero risultare di moderata intensità in modo particolare durante le ore serali. Poi, ecco che le precipitazioni si trasferiranno al sud, su Calabria, Basilicata e Sicilia.
Qui i rovesci risulteranno prevalentemente temporaleschi, non è da escludere che possano sconfinare su Campania meridionale e su settori occidentali pugliesi. Poi, nel corso della notte, si concentreranno essenzialmente sull’isola ed i settori meridionali calabri, ove persisteranno sino al mattino per poi scorrere rapidamente verso lo Ionio e l’Egeo. Nottata che potrebbe arricchirsi di temporali, anche di una certa intensità.
Nel week end correnti orientali, parvenze peggiorative martedì
Consumata l’instabilità oceanica, ecco mostrarsi l’azione ciclonica balcanica. La presenza di un sistema anticiclonico a latitudini settentrionali favorisce lo scorrimento di fredde correnti artiche verso sudovest, con alimentazione di quel nucleo depressionario che sarà in grado di catalizzare a sé l’azione piovosa attesa tra domani e dopo.
Le Basse Pressione continentali, intrappolate da figure anticicloniche settentrionali, si muovono in moto retrogrado. Che significa? Che viene capovolta la normale circolazione ovest-est – correnti atlantiche per intenderci – a favore dell’est-ovest. Configurazioni tipicamente invernali, che nel cuore della stagione fredda si rivelano ideali per la neve alle basse quote. E si lascino perdere luoghi comuni meteorologici privi di qualsiasi fondamento, ossia che se certi tipi di scenari si manifestano in autunno, verranno “bruciati” per la successiva stagiona invernale.
Tempo localmente instabile, altre piogge nel cuore settimanale
Dalla giornata di domenica avremo un generale calo termico e la parziale instabilizzazione delle condizioni meteorologiche. Ciò significa che il cielo non si presenterà diffusamente sereno, tutt’altro, potranno esservi frequenti addensamenti con annessi rovesci sparsi, in modo particolare sui rilievi alpini.
Poi, da lunedì, in serata, l’ulteriore estensione dell’area ciclonica balcanica, a contatto col Mediterraneo, potrebbe generare un minimo di bassa pressione che porterebbe delle piogge lungo l’Appennino centro meridionale e la Sardegna. Preludio ad un peggioramento atteso al martedì, quando a risentirne dovrebbero essere soprattutto le regioni meridionali. Stante le mappe precipitative odierne, non sono da escludere fenomeni di una certa intensità su Puglia e Calabria, ma v’è necessità di stabilire, nei giorni, sia l’esatta collocazione dell’area perturbata, sia la sua effettiva formazione.