Non più tesi basate su chissà quali dati scientifici – a noi preclusi – bensì un’analisi concreta sulle proiezioni stagionali rilasciate da uno dei più autorevoli centri climatici mondiali: l’Americano NOAA. Quel che possiamo anticiparvi, prima ancora di osservare le mappe, è che se dovesse aver ragione la previsione in oggetto, altro che inverno più freddo del secolo!
Partiamo dalla mappa che analizza le possibili anomalie termiche su base trimestrale. La scala colorimetrica – coadiuvata da quella numerica – non lascia spazio all’immaginazione: il rosso sta ad indicare temperature superiori alla norma. Ed è evidente come gran parte dell’Europa centro orientale – nei tre mesi dicembre/gennaio/febbraio – sia a rischio “inverno mite”. In Italia, invece, le temperature non dovrebbero discostarsi dalle medie cosi come pure su gran parte della Penisola Iberica e nel Regno Unito.
Per quanto riguarda le precipitazioni, invece, possiamo constatare un regime pluviometrico sostanzialmente in linea con la norma su gran parte del continente. Tra le poche zone in deficit troviamo le nostre regioni Meridionali, mentre un discreto surplus potrebbe manifestarsi sull’Europa occidentale.