Alcuni rammenteranno l’analisi che fu fatta a fine aprile. All’epoca il modello stagionale ci permise di abbozzare una linea di tendenza che, ahinoi, si rivelò fondata. Secondo il CFSv2, infatti, maggio sarebbe risultato un mese estremamente instabile. Così è stato.
Ovvio, quindi, analizzare con estrema attenzione quel che ci viene proposto per l’imminente mese di giugno. Partiamo dalla mappa delle temperature. Riteniamo sia fondamentale iniziare col profilo termico perché la sua distribuzione serve a farsi un’idea di quale potrebbe essere il collocamento dei centri d’alta pressione.
Osservando la mappa possiamo notare come su gran parte dell’Europa occidentale, nel Mediterraneo e sui Balcani si profili un mese termicamente sotto media. In Scandinavia e Russia, al contrario, si prevedono forti anomalie termiche positive. Questo fa supporre che in quell’area possa stabilirsi una possente struttura anticiclonica, che se confermata andrebbe a facilitare l’intrusione di masse d’aria fresca da est verso ovest. Ecco quindi spiegata la colorazione blu diffusa nei Paesi indicati.
Per quel che concerne le precipitazioni, invece, si nota un significativo surplus pluviometrico nei Paesi dell’Europa orientale in espansione verso la Germania e l’Austria. Per quel che ci riguarda, interessante evidenziare un deficit sostanziale nelle zone alpine orientali, ma in genere su tutte le Alpi e nel nordest le piogge potrebbero risultare inferiori alla norma. Le sole zone dove si scorgono leggeri surplus sono il Piemonte e alcuni settori dell’Appennino centrale.
Tuttavia, ciò va detto, si può supporre che se dovessero prevalere le infiltrazioni d’aria fresca dai quadranti orientali, le occasioni per acquazzoni e temporali pomeridiani nelle aree interne e a ridosso dei rilievi non mancherebbero. Visto il tipo di circolazione, le regioni adriatiche potrebbero risultare le più penalizzate.