Ci proiettiamo idealmente alla giornata del Ferragosto. Mancano 6 giorni, 6 giorni durante i quali osserveremo assiduamente i vari Modelli tenendovi aggiornati su eventuali novità. Sia che siano buone, sia che lo siano meno. Ora limitiamoci col dire che forse, perdonate i condizionali ma in questi casi son d’obbligo, il weekend porterebbe nubi e precipitazioni al Nord Italia. Qualcuna probabilmente anche al Centro, perlomeno se la linea evolutiva non dovesse subire modifiche, mentre il Sud godrebbe di un apporto anticiclonico in parte Africano.
E’ meglio però procedere per gradi. Se non si andasse passo passo, si avrebbero difficoltà a comprendere le cause dell’eventuale cambiamento. In fondo se osservassimo il tempo odierno, non saremmo portati ad immaginare un eventuale mutazione. Ma siccome la memoria verso gli accadimenti passati non è corta, s’è imparato che le condizioni meteorologiche mutano facilmente nell’arco di un sol giorno. A volte persino in qualche ora.
Voleste cimentarvi basterebbe navigare nel nostro Giornale, percorrere la sezione Modelli e perdervi nell’osservazione della mappe principali. In molti si scoreggerebbero, abbacinati da colori più o meno vivi. In tanti attenderebbero sapientemente – almeno che non si possiedano esperienza e passione – che negli articoli giornalieri si spieghino i perché dell’eventuale cambiamento.
Ma proprio a Ferragosto! Avete ragione, che costava aspettare qualche giorno in più? Magari lunedì prossimo, o perché no, magari a fine mese. Se potessimo far qualcosa, eviteremo volentieri che nubi e piogge rovinino il Ferragosto. Ma noi siamo semplici osservatori, senza dubbio analizziamo modelli, mappe, ma certo non abbiamo la capacità di controllare ciò che farà il tempo. Ci mancherebbe!
Noi analizziamo e la nostra analisi inizia con oggi. In fondo il dominio anticiclonico a vederlo così, distribuendo sole in tutta Italia, sembrerebbe indistruttibile. Invece no, è destinato ad incrinarsi.
Più a nord, pressappoco tra le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava, gravita un’ampissima Bassa Pressione. Non starà là a guardare, assolutamente. Nei prossimi giorni sfrutterà l’impennata dell’Anticiclone delle Azzorre in Atlantico e andrà estendendosi in direzione sud. Inizierà col convogliare nell’Italia Settentrionale aria umida e instabile e i temporali – dapprima in rinvigorimento soltanto nelle Alpi – cominceranno ad affacciarsi in pianura.
Al Centro ed al Sud la situazione sarà migliore, anche se pian piano giungeranno nubi medio alte quale cenno di un graduale cambiamento di circolazione. Nuvole destinate soprattutto alla Toscana, alle Marche, all’Umbria, al Lazio, all’Abruzzo e alla Sardegna. Le ore più calde dovrebbero anche vivacizzare la cumulogenesi attorno ai rilievi e verso metà settimana inizierebbero a comparire dei temporali qua e là nell’Appennino centro settentrionale.
La giornata del giovedì sarebbe quella che al Nord segnerebbe il vero inizio del cambiamento. Perché transiterebbe una prima perturbazione che causerebbe un deciso peggioramento. Dal Nordovest si dirigerebbe verso il Triveneto e i temporali risulterebbero localmente di forte intensità. Dopodiché insisterebbe una vivace variabilità e venerdì si avrebbero altri episodi instabili qua e là. Due giorni nei quali le nubi riuscirebbero a raggiungere in parte il Centro e causare qualche circoscritto fenomeno. Soprattutto in Toscana e nelle Marche.
Nel fine settimana non dovrebbero aversi variazioni eclatanti. Altri impulsi d’aria instabile potrebbero raggiungere il Nord e parte del Centro. Le condizioni peggiori si avrebbero nell’Italia Settentrionale, ove i fenomeni dovrebbero risultare più frequenti e localmente intensi. Al Centro parziale instabilità principalmente sui monti e le nubi sarebbero in grado di propagarsi in piccola parte anche al Sud e Isole. Ovviamente laddove agirà l’instabilità – o comunque una discreta nuvolosità – caleranno le temperature. Regioni Meridionali e Sicilia registrerebbero invece un rialzo per un temporaneo richiamo d’aria calda d’origine africana.