Cambia il quadro circolatorio:
la scorsa settimana ci soffermammo, giustamente, sugli eventuali effetti delle variazioni bariche in atto. In particolare focalizzammo l’obbiettivo sulla rottura del ponte anticiclonico adagiatosi sulle Alpi, rottura indotta dall’intervento di una doppia azione ciclonica: la perturbazione atlantica da ovest e la goccia fredda balcanica da est.
Atlantico oppure no?:
L’intervento della perturbazione atlantica è innegabile, ma l’attuale vigoroso peggioramento del tempo lo si deve in parte anche alla struttura ciclonica balcanica. La fusione tra le due, temporanea, ha facilitato lo sviluppo di un’ampia zona d’instabilità che terrà sotto scacco un’ampia fetta dell’Europa e del Mediterraneo. Non è un caso se l’andamento termico peninsulare sta mostrando variazioni imponenti a seconda delle aree considerate: al Nord prevale la componente relativamente fredda orientale, altrove domina incontrastato il mite vento di Scirocco.
Variabilità tipicamente primaverile:
le precipitazioni stanno assumendo connotati di persistenza e di abbondanza, ma come capita sovente nelle stagione transitorie è facile osservare repentini cambiamenti. Ed ecco quindi che il netto miglioramento di metà settimana non deve assolutamente stupirci: l’intervento, momentaneo, di un promontorio anticiclonico dovrebbe regalarci scampoli di sole ed anche tepori diurni tipici di metà marzo.
Prospettive perturbate durature:
abbiamo affrontato l’argomento della variabilità stagionale per introdurre gli step evolutivi successivi. Alla luce delle ultime interpolazioni modellistiche disponibili, possiamo dirvi che la seconda metà di marzo rischia di proporci incursioni perturbate a raffica. L’Alta delle Azzorre, pur insidiata da un’ampia lacuna ciclonica mediterranea, troverà lo slancio necessario per riproporsi sull’Europa occidentale. Non solo. Anche l’Alta Scandinava si mostrerà tenace e in grado di spingere una propaggine nel cuore del Continente. Si potrebbe rinnovare il connubio tra le due strutture, una sorta di scivolo che potrebbe spingere masse d’aria fredda verso il nostro Paese o comunque sul Mediterraneo centro occidentale.
Tornerà il freddo?:
Diciamo che la suddetta configurazione barica potrebbe spianare la strada per scambi meridiani consistenti. Il che vuol dire che grandi masse d’aria – caldo/freddo – si muoveranno da nord a sud e viceversa. Tutto starà nel capire, il che non è per niente semplice, quello che potrebbe essere l’asse d’inclinazione prevalente.
Focus: evoluzione sino al 29 marzo 2015
Domani avremo ancora condizioni di maltempo, localmente importante tra regioni di Nordovest e tirreniche. Le prime schiarite compariranno nelle aree nordorientali e lungo l’adriatico, schiarite che entro giovedì si dovrebbero affermare praticamente su tutto il nostro territorio. Il timido promontorio anticiclonico africano potrebbe affacciarsi al Sud, ma le incombenti perturbazioni settentrionali ne smorzeranno da subito le velleità di dominio.
Il prossimo weekend dovrebbe condurci all’interno di un’altra fase di consistente maltempo, determinata dall’ingresso di una perturbazione settentrionali e dal successivo riaggancio con l’ampia struttura ciclonica mediterranea. Maltempo che sembrerebbe capace di accompagnarci fino a fine mese e nell’ultima settimana di marzo potrebbero inserirsi anche delle masse d’aria d’estrazione artica.
Evoluzione sino al 03 aprile 2015
L’esordio d’aprile potrebbe avvenire all’insegna del brutto tempo, un tipo di tempo davvero poco consono all’incipiente stagione primaverile.
In conclusione.
La primavera di quest anno sembra voler ricalcare le orme della stagione primaverile 2014, fatta di lunghi periodi perturbati capaci di protrarsi addirittura fin nel cuore dell’estate