Alta Pressione, ma…:
è vero, la rimonta anticiclonica sta garantendo tanto sole e caldo, a tratti persino un po’ d’afa. Eppure le lacune strutturali appaiono evidenti, specie osservando il quadro meteorologico oltre i nostri confini. Limitando il campo d’osservazione all’Italia, i temporali dicono che in quota c’è ancora qualcosa che non va. Scopriamo di che si tratta.
Configurazione barica bloccata:
ricordate quando la scorsa settimana parlammo di scenari configurativi persistenti? Bene, facemmo riferimento al posizionamento del possente Anticiclone, restio ad espandersi in modo convincente sul Mediterraneo. Un quadro che, giunti a metà mese, non sembra in grado di mutare perché il fulcro strutturale rimarrà posizionato a ridosso del Regno Unito. A differenza di quel che accadde la scorsa settimana, stavolta avremo una minore vigoria altopressoria tanto ad est, quando ad ovest.
La situazione in Europa:
è evidente che la posizione della struttura anticiclonica condiziona, pesantemente, quei Paesi che si trovano a ridosso della stessa. Nel Regno Unito, ad esempio, l’ondata di caldo in atto sin dalla settimana scorsa sta assumendo connotati eclatanti. Caldo che continua a manifestarsi anche in Spagna e sulla Francia, ma qui stiamo assistendo ad un’accentuazione dell’instabilità diurna. Instabilità che è ben più evidente sull’Europa orientale, laddove permane una circolazione ciclonica alimentata da costanti apporti d’aria fresca.
Italia tra due fuochi:
a questo punto proviamo a disegnare un ipotetico scenario. Le correnti atlantiche, trovando la strada sbarrata sul Regno Unito e una minore resistenza sull’asse franco-iberico, riusciranno ad inserirsi nel cuore dell’Europa. La grossa bolla anticiclonica britannica fungerà da scivolo anche per le correnti fresche presenti più ad est, sicché verrà a crearsi un pericolosissimo mix di masse d’aria di diversa estrazione. L’Italia, probabilmente, si troverà nel mezzo.
Africa o break stagionale?:
Difficile dire quale delle due circolazione prenderà il sopravvento, tuttavia l’analisi modellistica comparata indica come probabile una fase in due step: dapprima una temporanea fiammata africana, frutto di un calo pressorio a ridosso del Portogallo. In seguito un abbassamento del flusso atlantico con addolcimento climatico e instabilità crescente. Da non escludere, verso fine mese, un più ficcante peggioramento.
Ipotesi alternative:
per dovere di cronaca, è giusto dirvi che alcuni modelli indicano una maggiore ingerenza africana, altri anticipano il break stagionale ipotizzando una discesa d’aria assai fresca dall’Europa orientale.
Focus: evoluzione sino al 30 luglio 2013
La seconda parte della settimana sarà condizionata da una maggiore instabilità pomeridiana. Gli sbuffi d’aria umida faranno il loro ingresso da ovest, in quota, andando a implementare precipitazioni più frequenti a ridosso dei rilievi. Localmente potrebbero verificarsi episodi piuttosto intensi, con grandine e colpi di vento, così come non escludiamo che acquazzoni a carattere locale siano in grado di sconfinare verso la Val Padana e sulle coste dell’Italia meridionale.
Successivamente dovrebbe aprirsi una parentesi di maggiore stabilità, indotta dalla crescente azione anticiclonica africana. Ciò significa che oltre al bel tempo, avremo un rialzo termico importante. Sole, caldo e afa, mentre i temporali dovrebbero abbandonare quasi totalmente la scena.
Evoluzione sino al 04 agosto 2013
La situazione potrebbe tornare alla normalità verso fine mese ed entro i primi giorni d’agosto potrebbe verificarsi quel break stagionale di cui si va parlando da diverso tempo.
In conclusione.
Insomma, l’estate proverà a pigiare il piede sull’acceleratore ma il carburante non sembra essere sufficiente alla percorrenza di un lungo tragitto.