L’andamento climatico stagionale ha certamente favorito una normale pratica agricola, disturba semmai la assenza di precipitazioni significative su molte regioni del nord Italia, mentre in quelle tirreniche si registravano localmente dei surplus pericolosi. Il campo termico non ha invece arrecato grosse preoccupazioni, anzi, in taluni casi si è assistito allo sviluppo precoce di determinate colture in pieno campo.
Ora, alle porte della primavera astronomica, il tempo è bello e soleggiato su tutte le regioni dello stivale, causa un campo di alta pressione che si estende dall’Atlantico verso la Russia europea. Le temperature massime toccano diffusamente valori tipici d’aprile, mentre le minime possono definirsi pressochè normali.
Una condizioni ideale per le lavorazioni agricole in pieno campo. Sappiamo difatti che il mese di marzo risulta ideale per la preparazione del letto di semine per tutte quelle colture a ciclo primaverile estivo. Sappiamo anche che affinchè un terreno sia facilmente lavorabile deve contenere un determinato tenore d’umidità che lo porta ad una condizioni ideale definibile come stato di “tempera”.
Rammentiamo quanto sia importante eseguire lavorazioni corrette, ad esempio una buona aratura seguita da erpicatura e concimazione d’arricchimento, specie in quelle aree sottoposte ad altro tipo di coltura agraria e che pertanto necessitano di un efficace sistema di “rotazione” colturale.
Ciò che più preoccupa è la previsione per la prossima settimana, durante la quale avremo un severo peggioramento del tempo, in particolare al Centro Sud, di chiaro stampo invernale. Aria fredda dai quadranti Settentrionali giungerà su tutte le nostre regioni, apportando un drastico calo termico su valori al di sotto delle medie stagionali.
Come da sede titolare, resta da valutare l’effettiva portata di tale massa d’aria. Valori anche di poco al di sotto delle zero possono rivelarsi particolarmente dannosi per tutte quelle specie in fase di fioritura. Ad esempio le drupacee. Senza sotto valutare il danno che può essere arrecato alla vite in fase di risveglio vegetativo, con possibili danni alle gemme in procinto di apertura.
Raccomandiamo pertanto occhio vigile, specie durante le ore notturne a cavallo tra metà settimana, allorquando l’aria fredda potrebbe essersi annidata nei bassi strati favorendo estese gelate in pianure e valli durante le ore notturne.