E’ arrivato l’autunno:
il profondo cambio di pattern che sta attraversando l’Europa è sfociato con l’isolamento di un’ampia struttura ciclonica sulla Mitteleuropa. Considerando l’isolamento dal flusso perturbato principale, la possiamo considerare a tutti gli effetti una “goccia fredda”. Il cordone ombelicale è stato rimosso dall’incremento pressorio in atto sulle Nazioni occidentali, laddove va riaffacciandosi l’Anticiclone delle Azzorre.
Settimana fortemente instabile:
gli impulsi perturbati vengono sospinti in direzione dell’Italia dalla rotazione del vortice ciclonico. Sostenuti correnti occidentali, in propagazione al suolo, produrranno ulteriori apporti destabilizzanti che promettono di condizionare l’intera settimana. Dapprima verranno coinvolte maggiormente le regioni tirreniche, in seguito quelle del versante Adriatico. Interessante, a questo punto, soffermarsi un attimo sul perché di tale distribuzione precipitativa e sul prossimo profilo termico.
Le sorti della goccia fredda:
non v’è perfetta concordanza nei vari modelli matematici di previsione, giusto dirlo, pertanto sarà bene riaggiornare la linea evolutiva cammin facendo. L’obbiettivo, così parrebbe, è comunque il comparto balcanico e ciò implementerà un robusto calo delle temperature ad opera di tese correnti settentrionali. Sui fenomeni, invece, dovremo attendere che si trovi la soluzione circa l’esatta collocazione dell’area perturbata. Non è da escludere, infatti, una diretta influenza delle regioni settentrionali con parziale coinvolgimenti delle centrali.
Altalena termica:
come ogni buon periodo transitorio che si rispetti, l’attuale sta mostrando una vivacità termica tipicamente autunnale. Stiamo per passare dalle temperature superiori alla norma – causa la ben nota fiammata africana – a valori di segno opposto. Secondo alcune proiezioni, pensate, la colonnina di mercurio potrebbe perdere localmente sino a 10°C. Significa che, oltre a valori inferiori alla norma, avremo a che fare con un quadro climatico tipicamente autunnale.
L’Alta delle Azzorre:
l’abbiamo citata non a caso – anche in apertura d’articolo – perché rivestirà un ruolo essenziale sull’andamento meteorologico futuro. I modelli, tutti indistintamente, la collocano sull’Europa occidentale e taluni vedono una certa ingerenza anche in Italia. L’Atlantico, nel frattempo, mostrerà un’altrettanta vivacità e l’ampia struttura depressionaria islandese potrebbe piegarne la resistenza scagliando nuovi impulsi perturbati nel cuore del continente e in seguito nel Mediterraneo.
Chi la spunterà?:
Difficile dirlo. Al momento potrebbe prevalere una via intermedia, ovvero Alta delle Azzorre arroccata lungo l’asse franco-iberico e impulsi perturbati destinati al Mediterraneo centro orientale. Qualora dovesse prevalere questa ipotesi, condizioni meteo decisamente instabili continuerebbero ad interessare il nostro Paese traghettandoci gradualmente nel vero autunno.
Focus: evoluzione sino al 22 settembre 2013
Sino a mercoledì avremo un tipo di tempo governato dall’instabilità, con ancora delle precipitazioni che tenderanno ad espandersi anche in direzione del sud Italia. I venti proverranno da ovest, ma gradualmente si disporranno da settentrione annunciando un calo termico corposo e un cambiamento nella distribuzione delle precipitazioni. Da giovedì, difatti, i fenomeni potrebbero concentrarsi sulle regioni Adriatiche e al Sud, mentre altrove avremo maggiori schiarite ma giornate ricche di vento e piuttosto fresche. Tra sabato e domenica, poi, potrebbe subentrare un più corposo miglioramento.
Potrebbe trattarsi di una tregua, in attesa di un nuovo rapido assalto ciclonico che aprirebbe la strada ad un cambio circolatorio importante – perlomeno in Italia. Sull’Est Europa, difatti, potrebbe crearsi un’ampia lacuna barica che andrebbe ad opporsi all’imponente Anticiclone Atlantico. L’Italia verrebbe a trovarsi nel mezzo, con influenza instabile sulle regioni adriatiche e afflusso d’aria fresca anche nel resto del Paese.
Evoluzione sino al 27 settembre 2013
Un decadimento meteorologico che potrebbe sfociare, gradualmente, in un più importante cambio stagionale atteso presumibilmente nell’ultima settimana di settembre.
In conclusione.
Comunque la si guardi, l’Autunno incalza e siamo certi che gradualmente prenderà in mano le redini del tempo.