L’evoluzione generale
È banale ripetere quali siano le figure protagoniste della scena meteorologica continentale dell’ultimo periodo. Ed allora si và alla ricerca di qualche elemento nuovo, in grado di segnare un cambiamento in delle dinamiche oramai consolidate. Possiamo dire quindi che l’ultima decade del mese dovrebbe segnare un incisivo indebolimento della figura anticiclonica Russo-Scandinava, con un suo progressivo ritiro verso Est.
Il tempo previsto sull’Europa e sull’Italia
L’attacco potrebbe arrivare proprio dal Nord Europa, laddove si avrebbe una sostanziale d’attività del Vortice Polare, in grado di pilotare masse d’aria contro il muro di alta pressione. Sarebbe questa reiterata azione a determinarne un indebolimento sostanziale e l’assorbimento della depressione presente tra i Balcani e la Russia ne favorirebbe un nuovo spostamento verso Est.
Pare questa, al momento, l’unica soluzione in grado di portare un cambiamento sostanziale, con la possibile ripresa di scambi meridiani piuttosto accesi. Se ne deduce pertanto che le influenze puramente atlantiche saranno ben lungi dall’essere ripristinate.
Ma prima che si arrivi a questo punto dovremo fare i conti con la prima vera azione fredda della stagione, messa in opera dallo stesso anticiclone Russo- Scandinavo. La sua posizione determinerà infatti lo scorrimento di masse d’aria fredda (sul brodo orientale) verso l’Europa Centrale e il bacino del Mediterraneo. Masse d’aria a loro volta pilotate da una vasta struttura depressionaria in quota posizionata tra la Russia e i vicini Balcani.
Dovremo pertanto attenerci un peggioramento delle condizioni meteorologiche, con un calo sensibile delle temperature. Ad oggi ci pare di poter dire che le precipitazioni, almeno in un primo momento, saranno prerogativa delle regioni Centro Meridionali, mentre il campo termico si ridurrà maggiormente al Nord. L’aria fredda potrebbe infatti passare al di là dell’arco alpino, gettandosi quindi sul Mediterraneo sia dalla Porta della Bora che da quella del Rodano.
Una situazione che se dovesse mantenere le premesse darebbe vita poi a precipitazioni su buona parte delle nostre regioni, con la neve che tornerebbe sui rilievi alpini ed appenninici anche a quote basse. Ma per una previsione che consideri maggiormente il dettaglio rimandiamo alle previsioni dei prossimi giorni, certamente comprensive degli ulteriori elementi di novità.
In conclusione
A leggere l’articolo si può capire come l’ultima fase del mese d’ottobre pare voglia regalarci scampoli di freddo e pioggia. Ma come abbiamo rammentato più volte, tutto ciò rappresenta la normalità che vuole un ultima parte del mese votato all’autunno vero, quello appunto uggioso e apripista verso il trimestre freddo per antonomasia.