Si volta pagina:
finora, giunti nel pieno della maturità stagionale, è stata scritta una singola pagina estiva. La parola prevalente, che ci piaccia o no, è “instabilità. I temporali, estenuanti, hanno condizionato pesantemente il tragitto fin qui percorso e sovente sono stati in grado di estendersi sui litorali scompigliando i piani dei milioni di vacanzieri. Da oggi, probabilmente, metteremo nero su bianco un altro capitolo dal titolo: l’Anticiclone Africano.
Cambio di pattern:
anzitutto è necessario comprendere le profonde mutazioni alla configurazione barica dominante. Sappiamo che le attuali condizioni, o meglio, le precedenti condizioni erano ascrivibili all’anomalo posizionamento dell’Alta delle Azzorre. Dapprima ha preferito stazionare lungo l’asse franco-iberico, esponendo il nostro Paese agli assalti dell’aria fresca da est. In seguito ha portato i suoi massimi sul Regno Unito, innescando ulteriori apporti destabilizzanti da ovest. Le perturbazioni atlantiche, trovando la strada sbarrata, sono state costrette a migrare sul Circolo Polare Artico per ridiscendere successivamente sull’Europa dell’est. Atlantico che ora, dopo vari tentativi, sta vincendo la strenua resistenza dell’Alta Britannica e un Vortice Ciclonico scivolerà verso sud posizionandosi a ridosso della Penisola Iberica.
Conseguente rimonta anticiclonica africana:
i meteo-appassionati sapranno che ad un affondo ciclonico lungo l’asse franco-iberico, corrisponde una risposta anticiclonica subtropicale nel cuore del Mediterraneo. Nel 2003 fu la configurazione prevalente di un’intera estate, quest anno fortunatamente non s’era ancora vista (salvo una fugace apparizione a inizio stagione). Per farla breve, se una Bassa Pressione si inserisce in quella parte dell’Europa, sull’Italia si ha una risalita d’aria rovente direttamente dal Sahara.
Le ultimissime sull’entità del caldo:
la scorsa settimana, osservando le proiezioni termiche, ipotizzammo un rialzo contenuto e comunque nell’ordine dei 2-3, al massimo 4°C. Poi, durante il weekend, abbiamo assistito alla sottolineatura dell’impianto circolatorio e conseguentemente all’accentuazione dell’ondata di caldo. A questo punto è lecito domandarsi quali saranno i valori temperature che si raggiungeranno. Bene, possiamo dirvi che i 35°C si supereranno molto facilmente. Punte di 36-37°C potrebbero coinvolgere alcune città della Val Padana, mentre al sud e nelle due isole maggiori la colonnina di mercurio potrebbe sfiorare i 40°C.
Caldo afoso:
ovviamente dovremo considerare un altro parametro, quello dell’umidità relativa e il conseguente indice di calore. La temperatura percepita dal nostro organismo sarà maggiore, perché un’elevata quantità di vapore acqueo presente nell’aria ostacola il processo di traspirazione della pelle. Il calore in eccesso, in tal modo, fatica ad essere espulso e si ha quella sensazione di disagio tipica delle giornate d’afa. Questo quel che ci aspetta soprattutto a cavallo tra il termine del weekend e l’inizio della prossima settimana.
L’Atlantico ci verrà in auto:
quando si è descritto il cambio di pattern, s’è rimarcata l’importanza dell’Atlantico anche potrebbe rappresentare la nostra ancora di salvezza. Parrebbe, il condizionale è d’obbligo, che il flusso zonale – estendendosi verso sud – sia in grado di erodere la struttura anticiclonica e addirittura di coinvolgerci in un peggioramento nella prima settimana d’agosto. L’esperienza ci insegna però che quando si ha a che fare con ondate di caldo africane, la prudenza non è mai abbastanza.
Focus: evoluzione sino al 04 agosto 2013
L’escalation anticiclonica inizierà a metà settimana, a cavallo tra mercoledì e giovedì. Prima vi sarà qualche pertugio ulteriore per l’inserimento di spifferi d’aria fresca e conseguentemente per lo sviluppo di qualche temporale pomeridiano. Il prossimo weekend, probabilmente, sarà il più caldo dell’anno ed anche il più stabile. Le temperature, lo si è detto, potrebbero spingersi all’insù sino a sfiorare localmente i 40°C. Ciò nonostante persisterà qualche temporale pomeridiano specie a ridosso delle Alpi.
L’Anticiclone dovrebbe insistere in loco sino ai primi d’agosto, pur mostrando qualche cenno di cedimento nella sua parte settentrionale. Il graduale abbassamento del flusso perturbato atlantico potrebbe incrementare l’instabilità ad iniziare dalle regioni del Nord, laddove i temporali potrebbero riprendere a spingersi anche in pianura.
Evoluzione sino al 09 agosto 2013
Il break potrebbe manifestarsi nella prima settimana d’agosto. Da stabilirne entità e durata, perché i modelli indicano strade e soluzioni diverse.
In conclusione.
Estate che, giunta nel pieno della sua maturità, ha scelto il metodo più rapido e risoluto per porre fine alle incertezze vissute finora.