L’ennesima alluvione:
più volte s’è discusso sull’aumento degli eventi alluvionali nell’ultimo decennio. Ora però basta! Nell’arco di un mese ne abbiamo avuto 2: in Liguria, Toscana e Sicilia. Se ci mettiamo i disagi sulla Calabria ionica e le forti piogge attese nelle prossime ore, beh, è evidente che qualcosa a livello climatico è mutato realmente. Lasciamo stare l’assetto idrogeologico dell’Italia: la fragilità è un fatto assodato. Ma se le piogge cadessero con raziocinio, forse gran parte dei disastri degli ultimi anni si sarebbero potuti evitare.
Lento miglioramento:
l’attuale perturbazione continuerà a dispensare piogge ancora giovedì e venerdì. Piogge che si accaniranno nelle regioni Meridionali, in particolare sulla Puglia e la Calabria. Il rischio che altri forti temporali coinvolgano le aree ioniche è alto e andrà scemando agli esordi del weekend. Weekend che vedrà riaffermarsi l’Alta Pressione, attualmente posizionata tra l’Europa centro orientale e l’Italia Settentrionale.
I pro e i contro dell’Alta Pressione:
i benefici, stavolta, si avranno laddove le piogge stanno causando enormi problemi. I contro, invece, sono rappresentati dalla stasi atmosferica che non s’è mai veramente interrotta nelle regioni del Nord Italia. Il ricambio d’aria s’è rivelato effimero, tant’è che su alcune zone pianeggianti persistono nebbie e foschie. Nebbie che, tra sabato e domenica, potrebbe rinfittirsi e causare i ben noti problemi. L’immobilità degli strati d’aria, tra l’altro, dovrebbe provocare un nuovo innalzamento dei tassi d’inquinamento.
Un’ancora di salvezza:
riprendiamo il discorso relativo al Vortice Polare. Rammenterete che nel precedente editoriale ne indicammo un’accelerazione quali via d’uscita all’indissolubile egemonia anticiclonica. Bene, i Modelli continuano a considerarla ipotesi plausibile, pur con le ovvie differenze del caso. E’ probabile che il tutto si risolva in una rapida incursione Artica su parte dell’Europa, quanto basta però a ridistribuire le figure bariche principali.
Gli effetti sull’Italia:
molto dipenderà dell’esatta collocazione dell’asse di saccatura. Potrebbe orientarsi, inizialmente, sull’Europa occidentale ed avere ripercussioni secondarie alle nostre latitudini. In che modo? Con l’ingresso di una massa perturbata che andrebbe a smantellare la struttura anticiclonica. Quando? Nella prima settimana di Dicembre, forse a ridosso dell’Immacolata.
Focus: evoluzione sino al 06 dicembre 2011
Nei prossimi giorni assisteremo ad un ritorno del bel tempo. Bel tempo favorito dal consolidamento di un’ampia struttura anticiclonica, ma che spesso si tradurrà in grigiori persistenti in molte parti del Centro Nord. In che modo? Attraverso le nebbie, che si infittiranno e permarranno anche nelle ore più calde del giorno. Le uniche insidie, al momento, sono rappresentate da infiltrazioni d’aria instabile nelle Isole e legate ad una goccia fredda stazionante sul nord Africa.
Qualche cenno di cambiamento potrebbe manifestarsi nei primi giorni di Dicembre. Cambiamento che avverrebbe in modo sostanziale sull’Europa occidentale, a seguito dell’incursione della saccatura Artica. L’indebolimento dell’Alta Pressione potrebbe far sì che una vigorosa depressione si inserisca nel Mediterraneo sfociando in un peggioramento meteo tra Spagna e Italia.
Evoluzione sino al 11 dicembre 2011
Il ponte dell’Immacolata, al momento, sembra indicato quale punto di svolta verso un graduale ingresso della stagione invernale. Difficile, tuttavia, stabilire se si tratterà dell’ennesimo fuoco di paglia o se davvero si procederà verso un tipo di circolazione differente.
In conclusione.
Inutile aggiungere altro. E’ l’Autunno delle Alte Pressione e delle alluvioni. Lo abbiam detto e lo ripetiamo, senza paura d’esser smentiti.