L’evoluzione generale
L’analisi odierna conferma una situazione estremamente interessante nel lungo periodo. Le alte pressioni seguiteranno a recitare un ruolo importante, ma l’alta delle Azzorre pare destinata a defilarsi leggermente verso Ovest, lasciando il Mediterraneo terra di conquista per le ondulazioni perturbate figlie della depressione atlantica tra Islanda e Gran Bretagna. Ma da Est il rinforzo dinamico dell’alta Russo Scandinava potrà determinare sostenute infiltrazioni fredde orientali a livello del suolo.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Quanto espresso apre degli scenari assai importanti, in quanto lo scorrimento di masse d’aria di così differente natura potrebbe portare ad imprevedibili scenari perturbati in seno al Mediterraneo. Un mix di aria mite atlantica con quella più fredda proveniente dall’Est, capace di determinare la formazione di corpi nuvolosi anche importanti.
Se a ciò si aggiungono le possibili nuove ondulazioni delle correnti d’aria d’alta quota in direzione della Penisola Iberica, ecco che si và a porre l’accento su quanto detto poco sopra. Uno scenario nel quale è facile ipotizzare l’isolamento di altre gocce fredde tra l’Italia, la Spagna e le coste del Nord Africa.
Un tipo di evoluzione che ricalcherà grosso modo quanto paventato in sede di previsione a medio termine, laddove diviene difficile focalizzare l’obbiettivo su quelle che potranno essere gli effetti in termini di precipitazioni. Sappiamo quanto sia difficile poi prevedere la traiettoria di queste farfalle impazzite in giro per l’atmosfera.
Ciò che possiamo ritenere certo è la mancanza cronica di fronti perturbati atlantici organizzati, in grado di apportare quelle benefiche piogge ad intervalli più o meno costanti. Un ruolo oramai sempre più affidato ai cicloni in quota, spesso responsabili di piogge intense, improvvise e talora persino estreme.
In conclusione
Anche il mese di novembre procede a grandi passi e come sarebbe lecito attendersi si và alla ricerca di quei peggioramenti annuncianti l’imminente cambio di stagione. L’osservazione delle carte mostra movimenti barici assai importanti, come ad esempio la presenza di figure anticicloniche che potrebbero rivelarsi fondamentali nel destino del prossimo inverno.
È vero, come abbiamo ricordato poco sopra, che le grandi piogge stentano a raggiungere il Mediterraneo (e non solo), ma è altrettanto vero che la circolazione rimane improntata su un tipo di zonalità trasversale, il più delle volte penalizzante per la nostra Penisola. Tuttavia la ripresa di moderate ondulazioni del getto porterà ad incursioni perturbate fin verso il Nord Africa, con probabili peggioramenti destinati anche alle nostre regioni.