Le piogge abbondanti:
nelle regioni settentrionali si stanno verificando, da alcuni giorni, precipitazioni localmente intense. Spesso hanno assunto carattere temporalesco, o persino di nubifragio, il ché testimonia sia il fatto che ci troviamo in una fase tipicamente transitoria, sia la tendenza all’estremizzazione climatica degli ultimi anni. Va detto peraltro che in alcune zone – ad esempio la Romagna – i fenomeni sono scarsi o nulli. Dipende dalla disposizione delle correnti, che tendono a penalizzare alcune aree a discapito di altre.
Caldo eccezionale:
c’è chi sta affrontando un ritorno di “fiamma” tipicamente estivo. E il termine “fiamma” non è stato utilizzato a caso. Alcuni lo sapranno, altri no, pertanto ricordiamo che appena 2 giorni fa si sono raggiunti picchi di 40°C in diverse località della Sicilia. In altre regioni la colonnina di mercurio ha superato, facilmente, la soglia “critica” dei 30°C. Si tratta di valori ben al di sopra delle medie stagionali. In alcune circostanze siamo andati oltre i 10°C.
A quando un cambiamento?:
Probabilmente nel weekend. Sino ad allora le precipitazioni continueranno ad interessare le regioni settentrionali e parte delle centrali – principalmente i versanti tirrenici – ma il graduale spostamento di quel che resta della saccatura atlantica determinerà un successivo coinvolgimento anche delle regioni meridionali. Ovviamente caleranno le temperature, che entro i primi giorni di ottobre torneranno su valori più consoni al periodo.
Che fine ha fatto Nadine?:
Se ricordate si discusse di due ipotesi: la prima contemplava la possibilità di un ingresso nel Mediterraneo, la seconda che tornasse in Atlantico per essere successivamente inglobata dalle depressioni oceaniche. Tra le due prevarrà la seconda, con evidenti ripercussioni sugli scenari meteorologici sull’Europa occidentale.
Gli esordi d’ottobre:
ci si interroga su come sarà il tempo la prossima settimana, ovvero quando ottobre farà il suo esordio ufficiale annuciando la progressiva maturazione della stagione autunnale. Per cercare di capire le varie possibilità, abbiamo osservato – e continueremo a farlo – i principali modelli di previsioni. Quel che emerge è una disputa tra le perturbazioni atlantiche e l’Anticiclone. Ma non l’Anticiclone Africano, bensì l’Azzorriano, che persistendo a ridosso del Portogallo potrebbe espandersi sull’Europa centro occidentale e sul bacino del Mediterraneo.
Le due ipotesi:
Molto dipenderà dall’intensità dell’attività depressionaria oceanica e dalla dislocazione dei vortici ciclonici. Se dovessero stabilirsi sul Regno Unito, come sta accadendo ora, si avrebbe un abbassamento del nastro perturbato sino ad interessare le nostre regioni. Qualora dovessero posizionarsi in Scandinavia, come lasciano intendere alcune proiezioni, l’Alta delle Azzorre avrebbe campo libero verso est ma a quel punto non è da escludere che sull’Italia possano giungere le prime interferenze fresche e instabili dall’Europa orientale.
Focus: evoluzione sino al 09 ottobre 2012
La settimana continuerà sulla falsa riga degli esordi, ovvero con ulteriori piogge nelle regioni settentrionali e caldo persistente al sud e nelle isole. Le centrali, invece, vivranno alterne vicende. Nel versante tirrenico si potrebbero verificare dei fenomeni – soprattutto in Toscana – in quello Adriatico assisteremo a qualche episodio instabile tra Marche e Abruzzo, ma nel complesso avremo un tempo migliore. Come detto pocanzi, un cambiamento avverrà tra sabato e domenica, quando l’instabilità dovrebbe propagarsi alle regioni meridionali. Le temperature, a seguito dell’ingresso di correnti relativamente più fresche, diminuiranno e si porteranno verso valori più consoni al periodo.
Lo scenario descritto ci accompagnerà agli esordi di ottobre, momento in cui si apre la strada alle due ipotesi analizzate precedentemente. Al momento sembra poter prevalere l’ipotesi anticiclonica, ovvero l’avvento dell’Alta delle Azzorre che garantirebbe giornate di bel tempo. La sua influenza potrebbe rivelarsi maggiore nelle regioni di ponente, lasciando leggermente scoperto il fianco orientale peninsulare. Nelle regioni adriatiche e meridionali, quindi, potrebbero inserirsi spifferi d’aria fresca e instabile che andrebbero a destabilizzare le condizioni meteorologiche.
Evoluzione sino al 14 ottobre 2012
L’arrivo delle perturbazioni atlantiche verrebbe rimandato di alcuni giorni, ma crediamo che la seconda decade mensile sia quella più indicata per la vera svolta stagionale.
In conclusione.
E’ un mese di settembre che verrà ricordato per l’estrema dinamicità che ha visto alternarsi periodo di bel tempo a fasi decisamente instabili o localmente perturbate.