Non c’è pace per le regioni ioniche Una figura di bassa pressione tiene sotto scacco il Sud Italia: dopo i nubifragi delle ultime 24 ore, la furia delle precipitazioni si è un po’ ammorbidita, ma le prospettive non indicano nulla di buono per i prossimi giorni. L’affondo deciso verso il Nord Africa (entroterra algerino) di ulteriori impulsi freddi ed instabili dal Nord Europa, nell’interazione con la catena montuosa dell’Atlante, vanno a favorire la formazione di un profondo minimo di bassa pressione sulla Libia. Il parziale assorbimento del minimo barico, attualmente collocato sui mari meridionali, consentirà quindi solo una brevissima tregua sul fronte dei fenomeni intensi, che riguarderà la sola giornata di venerdì: nel corso di sabato la depressione in uscita dall’entroterra libico, ben strutturata a tutte le quote, tenderà a posizionarsi sul Basso Mediterraneo, poco a sud della Sicilia.
L’influenza del vortice perturbato, in ulteriore approfondimento una volta che si sarà portato in mare, farà quindi risalire attivi nuclei convettivi che, inseriti nel ramo ascendente della profonda struttura ciclonica, andranno a colpire più direttamente i versanti ionici della Calabria centro-meridionale e della Sicilia, dove quindi avrà luogo una nuova intensa fase piovosa. Un’intensa linea di convergenza riguarderà proprio il Basso Ionio, fra le correnti più fredde risucchiate da nord/est e quelle molto più miti in risalita dalle coste libiche. A proposito di venti, l’incisivo gradiente barico determinato dal profondo nucleo ciclonico, contrapposto all’anticiclone presente più a nord, innescherà fortissimi venti di Grecale o Levante sulle coste ioniche di Sicilia e Calabria. Ci attendiamo intense mareggiate sui tratti costieri più esposti, specie nella Sicilia orientale, dove l’altezza delle onde potrebbe superare i 6-7 metri.