Uno degli argomenti degli ultimi mesi, forse dai più sottovalutato, riguarda la carenza d’acqua. La poca, pochissima pioggia caduta (per non parlare della neve) ha facilitato lo svuotamento dei bacini di raccolta o ancor peggio l’abbassamento dei livelli di falda con evidenti ripercussioni sui nostri corsi d’acqua (l’esempio più eclatante il Po).
Abbiamo letto articoli, di varia natura. Abbiamo visto i media trattare l’argomento chi con adeguata attenzione, chi con un po’ di sufficienza. Eppure, inutile dirlo, l’acqua rappresenta un bene essenziale senza il quale sarebbe impossibili vivere. Pensate ai razionamenti negli usi civici (sta già accadendo in Sardegna) e pensate all’agricoltura. In alcune zone d’Italia c’è chi pensa di saltare la semina per l’impossibilità di irrigare a dovere.
Stiamo parlando di danni incalcolabili, che rischiano di ripercuotersi nel resto dell’anno. Ed è per questo che non possiamo far altro che accogliere le abbondanti precipitazioni previste con estremo favore. Piogge, si, ed anche nevicate. Nevicate che cadranno in abbondanza lungo le Alpi, a tratti sino alle basse quote, mentre sui monti appenninici e insulari si farà fatica ad andare sotto certe altitudini (diciamo 1000-1200 metri).
Quel che speriamo è che sia vera svolta e i segnali in tal senso sono ottimi. Gran parte di Febbraio potrebbe assicurare perturbazioni a go go e chissà che la primavera non vada a riprendersi ciò che è stato tolto all’inverno. Ma poco importa che faccia freddo, a questo punto conta solo che la carenza – cronica – di piogge divenga al più presto un brutto bruttissimo ricordo.