Le bombe d’acqua di giugno possono assumere talvolta intensità inaudita, tale da causare alluvioni lampo che si pensa possano caratterizzare solamente i mesi autunnali. Lo stiamo purtroppo appurando a più riprese anche quest’anno, con violenti nubifragi che rappresentano anche la cronaca attuale. Dedichiamo però in quest’articolo l’attenzione ad un evento estremo di un anno fa: sono trascorsi 12 mesi da quel 23 giugno, nel quale un diluvio torrenziale si era abbattuto con forza straordinaria sul territorio di Rimini e zone interne limitrofe, con gravi danni e persino due vittime. Un evento di maltempo straordinario ed imprevedibile, alquanto localizzato se si pensa che sulla vicina Bellaria non aveva praticamente piovuto nulla.
L’intensità della precipitazione sulle aree colpite dal sistema temporalesco a supercella (carattere autorigenerante) è risultata davvero impressionante, con punte di 4 mm in un minuto. Nella località di Rimini Ausa (parte ovest di Rimini) si erano registrati ben 123 mm in un’ora, che rappresentano il record assoluto di precipitazione oraria non solo per la cittadina della Riviera Romagnola, ma per tutte le aree di pianura della regione (il record storico precedente della precipitazione era 113 mm in 1 ora). Se si resta completamente sbalorditi di fronte all’eccezionale picco di oltre 120 mm orari, non sono certo meno sorprendenti i 90 mm che si sono accumulati nell’arco di 30 minuti, anche questo un record che non trova riscontri negli archivi.