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Non è un paese per meteoropatici. St. John’s, l’acchiappa record

di Giovanni Staiano e Massimo Aceti
09 Giu 2013 - 09:53
in Senza categoria
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Nella prima foto panorama di St. John's e della sua baia (immagine di pubblico dominio). Nella seconda l'attigua baia di Quidi Vidi, con un iceberg al suo ingresso. Da wikipedia, licenza Creative Commons creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en
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Se vi capitasse d’essere inseguiti da un killer feroce e spietato come Anton Chigurh, ma meteoropatico, fuggite a St. John’s, anche se vi dovesse scovare, da cacciatore diventerebbe presto preda, preda dei mutevoli umori dello straordinario clima di questa città canadese. Se invece il killer, piuttosto che meteoropatico, fosse meteofilo, presto si dimenticherebbe di voi, e da cacciatore di uomini si trasformerebbe in cacciatore di fenomeni meteo estremi.

Perché tra vento, nebbia, freddo, neve, pioggia, uragani, gelo in estate, St. John’s, sull’isola di Terranova, è una collezionista di primati meteorologici, quasi nessun record le sfugge.
Tra le città canadesi è la più nebbiosa con 124 giorni di nebbia all’anno; la più ventosa con una velocità media annua del vento di 25 km/h, che la pone anche al terzo posto al mondo in questa graduatoria dopo Wellington e Rio Gallegos; la più nuvolosa, con solo 1511 ore di sole all’anno; la più nevosa, con una media annua di 322 cm; e la più piovosa, con 1514 mm all’anno di precipitazioni, ovviamente comprese quelle nevose. Ma è anche la seconda più mite in inverno grazie all’effetto mitigatore della Corrente del Golfo, preceduta dalla sola Vancouver.

E vanta anche un altro record curioso, che questa volta nulla c’entra col suo clima: St. John’s, fondata nel 1528, è stato infatti il primo insediamento nordamericano ad acquisire il rango di città. Ed è nota a noi italiani per essere il luogo dove Marconi ricevette, nel dicembre 1901, il primo segnale telegrafico transatlantico, inviato da Poldhu, in Cornovaglia.

Ma torniamo al clima. A St. John’s non bisogna dare nulla per scontato, nemmeno una gelata o la neve in estate, o la pioggia in pieno inverno, sia con temperature sopra zero che sotto zero, e in questo caso con il ghiaccio che può ricoprire tutto. E allora procediamo con ordine.

Temperature. Le medie vanno da -5,4°C in febbraio a 15,5°C in agosto, mostrando quindi un evidente “seasonal lag”, uno slittamento cioè a stagione avanzata del picco stagionale sia di caldo che di freddo, tipico di località a clima marittimo. Il record di freddo è -23,8°C, stabilito in febbraio e marzo, quello di caldo 31,5°C, stabilito in luglio. In gennaio e febbraio anche le medie massime rimangono sotto zero e si registrano tra i 18 e i 19 giorni di ghiaccio (cioè giorni con massima sotto o pari zero gradi) per mese. Giornate di ghiaccio si possono verificare da novembre fino a maggio, mentre le gelate (cioè giornate con minima pari o inferiore a zero gradi) si possono verificare in tutti i mesi dell’anno escluso agosto, e occorrono pressoché nella totalità dei giorni tra dicembre e aprile, ma sono frequentissime anche in novembre e maggio. A luglio e agosto le temperature massime solo eccezionalmente possono scendere sotto i 10 gradi, ma solo luglio ha medie sopra i 20 gradi, agosto si ferma a 19,9°C, ma rispetto a luglio ha più alte le minime. L’Estate è dunque breve, fresca, variabile, piovosa e ventosa, anche se si allunga verso settembre, che è più caldo di giugno. Con ottobre inizia un breve autunno, in cui le minime sono molto frequentemente superiori agli zero gradi, e le nevicate occasionali, ma già in novembre la stagione sfuma nell’inverno, con la neve e il gelo a far da padroni. E dall’inverno si esce solo tra aprile e maggio: aprile è infatti il primo mese in cui la temperatura media supera gli 0 gradi; maggio il primo in cui la minima media si porta su valori positivi e la massima media supera i 10 gradi. Ma il percorso verso l’estate è accidentato e fino a giugno il ritorno del gelo e qualche nevicata sono sempre possibili.

Vento. Il vento è un elemento costante del clima di St. John’s in tutte le stagioni. La città in questo senso esprime al meglio tutta la sua oceanicità con ventilazione sostenuta e frequenti tempeste o bufere di vento con o senza precipitazioni. Il vento soffia in prevalenza da Sud Ovest (quindi dall’Oceano Atlantico). Il mese più ventoso è gennaio con 28 km/h, ma la differenza con quello meno ventilato – agosto – è di soli 8 km/h. Il 16 febbraio 1959 si raggiunse un vento orario di 137 km/h mentre il 15 marzo del 1956 si toccò una raffica record di 193 km/h. I giorni durante l’anno in cui si registrano raffiche di almeno 52 km/h sono 57 mentre quelli con venti di almeno 63 km/h sono 22. Quando il vento è associato a freddo intenso il “Wind Chill” (raffreddamento da vento) può scendere di decine di gradi al di sotto dello zero, anche fino a -40°C.

Tempeste. La città è anche soggetta al rischio del passaggio di tempeste tropicali e in qualche caso uragani. Spesso infatti le tempeste originatesi nell’Atlantico tropicale, vengono “agganciate” dalla Corrente del Golfo e quindi scorrono nei pressi delle coste orientali statunitensi, lambendole da sud a nord, per poi appunto impattare su Terranova, soprattutto sulla sua parte orientale, dove si trova St. John’s, protesa verso l’Oceano aperto. Successivamente, ormai assorbite dal flusso delle correnti occidentali delle medie latitudini, possono talvolta arrivare fino in Europa come tempeste extratropicali, ma ancora in grado di flagellare la parte nord-occidentale del “Vecchio Continente” con venti a 200 km/h.

Pioggia e neve. Le precipitazioni sono abbondanti e non esiste stagione asciutta, visto che anche nel mese più secco (luglio, mese in cui i giorni di pioggia sono 13) ammontano a 89 mm, mentre superano i 100 in tutti gli altri mesi, fino ai 150 di gennaio e ai 149 di dicembre. Per quanto detto a proposito del “seasonal lag”, gennaio è però molto più nevoso di dicembre (80 cm contro 61), che è superato anche da febbraio (66 cm). Solo in luglio e agosto non si è mai vista la neve in città (mentre il 30 settembre 1965 caddero 0,3 cm di neve), mentre solo in agosto non si sono mai verificate gelate. Ma così come le nevicate sono possibili nella maggior parte dell’anno allo stesso modo le piogge sono frequenti anche in pieno inverno, soprattutto quando i venti soffiano dall’oceano o sono meridionali. Febbraio è il mese in cui il manto nevoso raggiunge l’altezza maggiore, 26 cm di media (il 9 febbraio del 2001 si toccò il valore record di 180 cm), ma le nevicate possono essere abbondanti anche in primavera. Talvolta le nevicate si presentano sotto forma di “blizzard”, cioè accompagnate da fortissimo vento, altre volte può piovere con temperature sotto zero, causando il fenomeno della pioggia congelantesi e il ghiacciamento di tutte le superfici esposte.

Da novembre ad aprile piove o nevica due giorni su tre, negli altri sei mesi un giorno su due. Nel complesso sono pertanto più i giorni con precipitazioni che quelli asciutti: durante l’anno i giorni con almeno 0,2 mm sono ben 216 (mentre sono 12 i giorni con almeno 25 mm) con un massimo di 22 giorni a dicembre e un minimo di 13 a luglio. Dei 216 giorni di precipitazioni 84 registrano anche (o solo) fenomeni nevosi con accumuli pari o superiori agli 0,2 cm. Gennaio è il mese con il maggior numero di giorni nevosi (18), mentre durante l’anno sono 9 i giorni con accumuli di almeno 10 cm.

Nuvolosità. Una frequenza così elevata delle precipitazioni non può che significare anche una presenza quasi costante delle nubi. Ben il 68% del tempo a St. John’s si passa con il cielo molto nuvoloso o coperto, il 19% con cielo più o meno nuvoloso, e solo il 13% con cielo sereno o poco nuvoloso. Ogni raggio di sole va sfruttato al meglio!

Nebbia. St. John’s non si fa mancare proprio niente. Dove eccelle in senso assoluto, non è nei parametri già trattati, la temperatura, il vento, la nuvolosità, la pioggia o la neve, bensì nella nebbia. L’umidità alta tutto l’anno favorisce infatti una elevatissima frequenza di questo fenomeno. Sono 124 i giorni in un anno in cui la visibilità scende sotto il chilometro. Mediamente si registrano 50 ore di nebbia al mese con una punta media di 117 ore ad aprile e “solo” 34 ore a settembre e ottobre. Questi numeri la pongono al primo posto tra le città più nebbiose al mondo, e vicina alla località primatista assoluta, Argentia, un villaggio di neppure 500 abitanti sempre sull’isola canadese di Terranova.

E se non c’è la nebbia può capitare, proprio davanti alla baia, di avvistare perfino degli iceberg, spinti fino a queste relativamente basse latitudini dalla fredda Corrente del Labrador. St. John’s non è quindi proprio il luogo migliore per una vacanza balneare!

Ma tornando al nostro killer che vi insegue per le strade di St. John’s, se non è meteoropatico e nemmeno meteofilo si può sempre sperare che un improvviso blizzard se lo porti via, che scivoli sul ghiaccio rompendosi l’osso del collo, o che almeno perda le vostre tracce inghiottito da un banco di nebbia, e se non succede niente di tutto questo, se capitate a St. John’s in una giornata di bonaccia, con il sole splendente, senza vento o nebbia e con 30 gradi, allora vuol dire che siete proprio sfortunati!

Bibliografia:
alcune informazioni di questo articolo sono tratte dalle pagine wikipedia in inglese e italiano e dall’ente meteorologico canadese:
en.wikipedia.org/wiki/St._John’s,_Newfoundland_and_Labrador
climate.weatheroffice.gc.ca

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