Non si placa affatto l’attività del vulcano Kilauea, quando siamo ormai a oltre due settimane dall’avvio della fase più cattiva dell’eruzione. La lava continua ad uscire come fiumi dalle bocche e delle fessure che si sono aperte sul suolo, andando a fluire in direzione dell’oceano e distruggendo ogni cosa sul suo percorso.
Il pericolo maggiore in questa fase è legato ai gas tossici, che vengono sprigionati in mezzo al vapore nel momento in cui la lava si riversa nell’oceano. Secondo gli esperti, le emissioni di gas a base di diossido di zolfo sono triplicate nell’area residenziale.
Altre sostanze tossiche si generano per una reazione chimica della lava con l’acqua salata. Nell’aria viene liberato acido cloridrico e persino minuscole particelle di vetro (silice). Le autorità non possono far altro che consigliare alla popolazione di tenersi a grande distanza da questa nuova minaccia.
Nei giorni scorsi il vulcano ha fatto il suo primo ferito grave, un uomo colpito ad uno stinco da uno spruzzo di lava che in pochi secondi gli ha procurato gravi danni su parte della gamba. Ma il pericolo maggiore per le persone al momento è costituito dall’inalazione dei gas.