Il rover Curiosity, in attività dal 2012, ci sorprende ancora una volta facendo una scoperta fondamentale, che inevitabilmente produce tanto interesse ed anche comprensibile entusiasmo da parte dei ricercatori che da decenni setacciano Marte alla ricerca della vita.
Tracce di materia organica sono state rinvenute sul fondo del cratere di Gale, in campioni di terra e rocce lacustri accuratamente analizzati attraverso con lo strumento Sample Analysis che si trova a bordo del rover.
La quantità prelevata di molecole organiche è composta da metano e carbonio, che è un elemento essenziale per lo sviluppo degli esseri viventi. Certo, non si può ancora dire se queste molecole derivano dalla vita o da un diverso processo geologico.
La scoperta, divulgata attraverso la rivista Science, dimostra che i materiali organici possono conservarsi per miliardi anche in un ambiente così ostico come quello marziano. Nei nuovi sedimenti è stata riscontrata una concentrazione di tracce organiche cento volte superiore alle rilevazioni precedenti.
Le analisi per il momento non possono spingersi oltre, né essere considerate una prova dell’esistenza passata di forme di vita, ma rappresentano un altro fondamentale passo avanti nella conoscenza del Pianeta Rosso.