È ormai divenuta una costante quella di segnalarvi la possibilità di eventi meteo estremi. Quasi una settimana fa, il centro meteo americano dava la possibilità della formazione di un’area ciclonica simil tropicale nel Mar Ionio.
A suo tempo, tale previsione la considerammo come una sorta di campanello di allarme che indicava avverabile nel Mar Mediterraneo la formazione di piccoli uragani. Previsione supportata dal mondo scientifico, il quale è molto attento ai cambiamenti del clima.
Or ora siamo prossimi all’evento meteo, anche se sarà da confermare. Infatti nel basso Mar Ionio si potrebbe formare tra giovedì e venerdì un’area di bassa pressione, che i modelli matematici indicano in rotta verso il mare ad est della Sicilia. Ma attenzione, il centro meteo europeo stima che la rotta del piccolo ciclone mediterraneo possa essere la Sicilia orientale, la quale sarebbe investita da venti di tempesta.
I modelli matematici stimano varie possibili rotte del sistema depressionario, così come succede anche con le tempeste di maggiori proporzioni che ogni anno si abbattono nella costa orientale degli Stati Uniti, oppure in Asia.
Le aree cicloniche tropicali, o simil tropicali, hanno delle rotte difficilmente prevedibili. Per altro, va detto che i piccoli cicloni, se non mini uragani mediterranei sono studiati solo nel recente, e soprattutto nelle simulazioni dei di calcolo, in quanto nel Mediterraneo di “veri” uragani non ne risultano avvenuti negli ultimi decenni.
Al momento, si possono ipotizzare condizioni meteo abbastanza delicate per la Sicilia orientale ed il sud est della Calabria.
I calcolatori prospettano raffiche di vento superiori ai 100 km/h, mentre in mare aperto il vento potrebbe superare i 150 km orari. Questi sono dati ragguardevoli, è dovrebbero far riflettere sulle alterazioni del clima, che esse derivino dalle fluttuazioni normali che avvengono nel corso dei decenni, o eventualmente in aggiunta dalle attività umane.
L’aria ciclonica prevista, determinerebbe la possibilità di piogge di ingente portata nella parte sudorientale della Calabria e nella Sicilia orientale. Al momento i dettagli del peggioramento sono comunque tutti da confermare.