CRONACHE METEO: dopo tanti annunci a vuoto negli anni passati, si realizzerà forse la profezia di un Uragano che raggiunge il Continente europeo?
In realtà non sarà così, in quanto le temperature superficiali dell’Atlantico centrale non sono paragonabili a quelle dell’Oceano davanti all’Africa.
Attualmente infatti Lorenzo si sta sviluppando su acque che hanno temperature superficiali attorno ai +27/28°C, mentre salendo di latitudine, entrando nella circolazione delle Correnti Occidentali, tali valori termici subiscono un forte calo fino a +16/17°C, ed ancora meno attorno alle Isole Britanniche dove le temperature oceaniche presentano valori di +14/15°C.
Queste temperature non sono in grado di sostenere la forza di un Uragano che trae energia proprio dal calore emesso dalla superficie del mare, ma assume caratteristiche di un Ciclone Extratropicale, che, in ogni caso, può essere molto intenso e pericoloso per le coste occidentali europee.
Al momento, comunque, Lorenzo, grazie ad un minimo barico di 929,3 hPa misurato nelle prime ore del 27 Settembre, e venti superiori ai 232 km/h, ne fa ufficialmente un Uragano di categoria 4, il più forte mai sviluppatosi così ad est sull’Atlantico, e le previsioni sono di un ulteriore approfondimento fino a categoria 5.
La sua evoluzione verso nord, prevista dal modello statunitense GFS, mostra il suo moto al largo della Spagna in Atlantico, mentre verrà agganciato dalla circolazione occidentale, trasformandosi in una profondissima depressione extratropicale, i primi giorni del prossimo mese di Ottobre.
E’ previsto il suo passaggio al largo delle Isole Britanniche.
Un ultima domanda: è possibile che un Uragano si possa sviluppare nel Mediterraneo?
Al momento attuale è del tutto impossibile, le temperatura attuali variano tra i +25-26°C delle coste tunisine, ai +22°C del Mar Ligure, e non solo manca il calore dal basso, ma anche una superficie evaporante sufficientemente vasta per sostenere una tempesta di tali dimensioni.
Ma fenomeni piccoli come i “Medicane”, tempeste mediterranee di forte intensità, sono sempre possibili, con effetti locali simili a quelli degli uragani (venti fortissimi e nubifragi), anche se su scala molto più piccola.