E’ ben visibile dall’immagine qui riportata dal satellite Meteosat la possente figura depressionaria che fa capo ad un ciclone presente sull’Islanda al quale è annesso il sistema frontale ben sviluppato e che coinvolge con il suo ramo caldo la Danimarca e la penisola scandinava occidentale, mentre il Regno Unito e l’Irlanda stanno per essere investiti dalla parte fredda del fronte, seguito dalle nubi cumuliformi che stanno ad indicarci la discesa artica marittima che lo segue.
A sud di detto ciclone, si staglia di contro, una possente figura anticiclonica con massimi di tutto rispetto e ben strutturata su penisola iberica e Francia e che tende a rafforzarsi verso oriente; già ora porta la sua stabile influenza anche sull’ovest della nostra penisola, dove i cieli sono sereni e le temperature non fredde, mentre ad est dell’Italia è presente della nuvolosità legata ad una discesa di aria artica, preceduta da un fronte di moderata intensità, che debolmente ha coinvolto con la sua parte terminale il centro adriatico ed il sud, con un abbassamento termico e delle precipitazioni non di rilevanza, piuttosto deboli e sporadiche seppur presenti.
E’ stato il vento il protagonista invece, e lo è ancora sia nella nostra penisola che anche nell’area interessata dalla depressione atlantica, dove spirano forti venti occidentali e le temperature si mantengono autunnali su Regno Unito, mentre sono aumentate in Norvegia meridionale per l’afflusso più mite atlantico, in attesa di un nuovo calo con l’avanzata del fronte freddo, tutto racchiuso in una zonalità più novembrina che da pieno inverno.
Situazione diversa ad est del continente, come sul resto della penisola scandinava che si trovano sotto l’influenza della discesa artica che sta portando nevicate un po’ dovunque sull’oriente europeo e temperature decisamente inferiori rispetto all’ovest del continente; qui l’inverno si fa più presente anche se non in maniera clamorosa ed il quadro termico pur essendo su valori vicini allo zero o di alcuni gradi al di sotto, non presenta valori di eccezionalità.
Ci troviamo insomma di fronte ad una situazione classica di NAO positiva, dove le depressioni spadroneggiano nel nord del continente, mentre l’anticiclone tende a distendersi nel sud europeo, con pochi scambi meridiani che tendono a presentarsi solo parzialmente nella parte orientale.
Il Vortice Polare e le depressioni atlantiche risultano ancora troppo energiche e di conseguenza anche l’anticiclone mostra una forma smagliante e nessuna intenzione di protendersi verso nord, a causa della presenza velleitaria delle depressioni che ne ostacolano gli slanci, né c’è spazio per l’espansione verso ovest dell’invernale alta russa, che resta confinata oltre gli Urali.
Un clichè ormai collaudato da anni, che a volte ha portato alla stazionarietà dell’alta atlantica con contributo africano sul bacino del Mediterraneo per lunghi periodi, cosa che speriamo non accada nella situazione presente e che di fatto non dovrebbe accadere; tutto sommato l’atmosfera presenta fattori di dinamicità che spesso in inverni precedenti sono mancati, seppure fino ad ora, non è stata una dinamicità dai connotati invernali per la nostra regione se non che per brevi irruzioni seguite da rimonte stabili anticicloniche.
Difatti il futuro dopo questo veloce raffreddamento, sarà caratterizzato dalla presenza per vari giorni della figura anticiclonica atlantica sul nostro paese, mentre i flussi perturbati scorreranno indisturbati sull’Europa centro settentrionale.