Non è la nostra opinione, chiariamolo subito. Ma uno degli strumenti meteo climatici per capire quale potrebbe essere il trend, ossia uno dei modelli stagionali più in voga (il CFSv2 elaborato dall’ente americano NOAA) è quel che sostiene. La prima mappa che postiamo si riferisce alle precipitazioni, o meglio, alle possibili anomalie precipitative del prossimo mese.
Quel che balza subito all’occhio è la carenza di piogge su gran parte dell’Europa centro occidentale e parte della Scandinavia. In questo regime di scarse precipitazioni potrebbero rientrare le regioni del Nord Italia, evidentemente per un’ipotetica presenza di robuste alte pressioni distese sui paralleli. A pensarci bene potrebbe trattarsi di una configurazione barica non dissimile dall’attuale, ovvero un ampio canale anticiclonico che dall’Europa occidentale si estende verso quella centrale. In realtà in questo momento è presente anche sull’Europa orientale, cosa che invece potrebbe non accadere il prossimo mese.
E’ evidente che stiamo facendo delle supposizioni sulla base delle precipitazioni attese. Perché diciamo “non sull’Europa orientale”? Perché al Sud Italia e sulla Grecia, ma in parte anche sui Balcani, potrebbe piovere più del normale. Potrebbe trattarsi di piogge indotte da vortici ciclonici secondari, alla stregua di quel che sta avvenendo in questi ultimi 2 giorni.
Passiamo alle temperature. In questo caso notiamo chiaramente anomalie termiche negative su gran parte dell’Europa orientale e in minima parte nelle nostre regioni del Centro Nord.
In effetti osservando i modelli deterministici cosa notiamo? Notiamo un raffreddamento dell’Europa orientale, dove piomberà improvvisamente l’inverno, già nella prima settimana di novembre. Considerando che in questo caso le precipitazioni non dovrebbero discostarsi troppo dalle medie pluviometriche di riferimento, possiamo supporre che qui le irruzioni fredde rappresentino la soluzione berica più probabile. Con una minima influenza sul nostro Paese dove comunque le temperature non dovrebbero discostarsi troppo dalla normalità.