Come nelle attese, il ciclone mediterraneo Zorbas si è messo in moto verso levante in nottata raggiungendo il Mar Egeo ed intensificandosi ulteriormente in modo da assumere ancor più quelle caratteristiche simil tropicali, rare da vedersi sui nostri mari.
Le ultime scansioni satellitari mostrano come il vortice ciclonico abbia raggiunto ora le coste del Peloponneso, dove per il “landfall” si stanno scatenando violente precipitazioni accompagnate da venti tempestosi ben oltre I 100 km/h.
Nel contempo, è stato invece quasi del tutto liberato il Sud Italia che peraltro è risultato solo lambito dalla parte periferica del vortice, i cui maggiori effetti sono derivati da un rinforzo della ventilazione di grecale e da forti mareggiate, specie sulla Sicilia Orientale, ora in attenuazione.
Nella sua rotta verso la terraferma, il ciclone potrebbe perdere parte della sua energia che, rammentiamo, deriva dalle acque calde del mare. Come ulteriore evoluzione, il ciclone continuerà lentamente a spostarsi verso est-nord/est, coinvolgendo più direttamente anche l’isola di Creta e poi la Turchia.
Il minimo di pressione non ha avuto modo di approfondirsi in modo esplosivo, come facevano presagire alcune proiezioni. Siamo quindi alle prese con un particolare vortice ciclonico di intensità notevole a ridosso del suo occhio per quanto concerne vento e temporali, ma senza quella potenza temuta.
Probabilmente la struttura ciclonica, pur facendo registrare una transizione a ciclone o tempesta simil tropicale, non ha avuto modo di evolvere fino a possibile medicane (uragano mediterraneo), in quanto per una tale maturazione avrebbe avuto necessità di rimanere più a lungo in mare aperto.