Ultimamente ci capita di sentir parlare di temporali simil tropicali. Un concetto meteo che mira a rappresentare fenomeni che sino a qualche tempo fa rappresentavano perle rare.
Diciamo che ci sta, che il concetto rende l’idea. Ma forse sarebbe più corretto parlare d’Africa, perché se la violenza sprigionata da certi temporali raggiunge livelli preoccupanti lo si deve al calore in eccesso. Calore e umidità, un mix davvero micidiale che portano a pensare al caldo tropicale.
Poi c’è chi, giustamente, si chiede che c’azzecchi l’Africa con i temporali che vediamo ultimamente. In effetti se non si spiegano i motivi di certi fenomeni è difficile capire l’argomento per chi non è avvezzo in materia. Sappiate però che al di là del caldo sahariano anche in Africa – in questo caso nel nord Africa, visto che è l’area geografica che maggiormente ci interessa ai fini delle nostre condizioni meteo – possono verificarsi certi temporali.
Ogni fine stagione, quando le prime perturbazioni atlantiche cominciano a spingersi verso Maroccho e Algeria, temporali di una certa violenza prendono piede nelle aree interne nord africane. Perché ricordiamoci che non c’è soltanto il Sahara, ci sono anche montagne imponenti riconducibili principalmente alla catena dell’Atlante.
Ma torniamo a noi. E’ evidente che la costante presenza dell’Alta Pressione africana non può che rappresentare una spina nel fianco e la causa principale di certe manifestazioni atmosferiche. Per più di un mese abbiamo dovuto sopportare ondate di caldo piuttosto violente ed è chiaro che dai oggi dai domani al suolo va a depositarsi un’ingente quantità di calore. Calore e umidità, giusto non scordarlo.
Un mix d’ingredienti letale perché al minimo accenno d’aria fresca scoppia un putiferio. Il calore si traduce in energia potenziale, energia che viene spesa in occasione dei temporali. Più energia c’è più i temporali sono violenti. Ecco, tutto qui, non c’è nulla di complesso e incomprensibile. Certo, dovessimo andare più nel dettaglio vi si dovrebbe spiegare la genesi di un temporale con tutti gli annessi e connessi, ma ai fini degli effetti non credo interessi più di tanto.
Ciò che più interessa è il risultato, un risultato che negli ultimi giorni ha prodotti a sua volta altri risultati: i danni. La speranza è che col cambiamento in atto non si sia costretti a parlare di ulteriori problemi, di ulteriore fenomeni violenti perché non c’è alcuna necessità. Noi, come sempre, saremo attenti osservatori e vi aggiorneremo sul da farsi.