Imperioso, al centro della carta, l’occhio ciclonico nordatlantico a 948 hPa. Le strettissima vicinanza delle isoipse sino al Golfo di Guascogna rappresenta la voracità con cui i venti artici marittimi sospingono questa perturbazione sino alle terre emerse continentali.
L’alta pressione (1029 hPa) presente sopra le vicine coste marocchine tenta una tenue opposizione alla violenta discesa gelida frontale, ma il suo impulso viene prontamente disarmato.
Insiste sul centro Europa un’ampia fascia altopressionaria testimoniata dalla presenza dell’isobara 1012 hPa sopra l’Arco Alpino. La pressione tende ad alzarsi in direzione orientale sino a raggiungere il picco posizionato sopra alla Russia centrale (1035 hPa).
Questa campana protettiva divide le intemperanze oceaniche da quelle mediterranee. Infatti è ancora molto attiva sulle Regioni meridionali italiane l’azione depressionaria (1003 hPa) del mobilissimo ciclone secondario.
La violenta incursione depressionaria atlantica mette in mostra le sue nubi maggiormente cariche di pioggia sopra tutte le capitali europee occidentali, da Londra a Madrid, passando per Parigi, Bruxelles e Lisbona. In altre parole, l’intero versante atlantico del nostro Continente subisce la conquista del fronte freddo polare.
Al centro dell’Europa vige una robusta struttura anticiclonica che regala bel tempo alla Germania, prolungando i suoi tentacoli sull’Italia settentrionale.
Il vortice depressionario mediterraneo è in lento spostamento verso est, puntando dritto verso Balcani e Penisola Ellenica. Però, ancora oggi, insiste inesorabile con forti rovesci sul centro-sud peninsulare italiano dispiegando le proprie nubi cumulonembiche sulla Calabria.