Recentemente abbiamo scritto vari approfondimenti sui rischi stagionali. Si parlò di freddo, di caldo anomalo (non una novità di questi tempi), di estremi climatici insomma.
Segnalammo il fatto che vari modelli matematici di previsione tracciavano movimenti invernali, non sorprendenti ma sicuramente inaspettati, col freddo pronto a catapultarsi sull’Europa orientale e portarsi a ridosso delle regioni Adriatiche.
Tale previsione ha ormai preso forma, con l’Alta Pressione pronta ad arroccarsi tra l’Europa tra l’Iberia ed il Regno Unito, o magari l’Islanda, che diventerà quasi certamente trampolino di lancio per il freddo Artico.
Non è il caso di abbandonare queste conversazioni perché più passano i giorni e più alcuni tasselli sembrano incastrarsi in quella direzione.
Quale direzione? Quella del freddo, forse persino freddo precoce a seconda dell’intensità che potrebbe raggiungere nella prima decade di novembre.
L’avevamo scritto, il rischio che si potesse passare dall’estate tardiva all’inverno precoce era tutt’altro che una battuta. Chissà quante volte s’è detto che gli ultimi decenni hanno confermato un assioma tanto caro a noi meteorologi: “non ci sono più le mezze stagioni”.
Beh, negli ultimi tempi è così.
L’autunno non c’è, non come lo conoscevamo, così come pure non c’era stato l’inverno scorso. La primavera s’è mascherata presto d’estate e proprio l’estate è stata l’unica stagione a comportarsi a dovere (fin troppo per la verità), col caldo asfissiante che ha superato il limiti della sopportabilità, tanto da divenire per molti la stagione da incubo.
Ora attenzione, perché il rischio che possa arrivare il freddo c’è e dovremo tenerne conto. Gli sbalzi termici non ci aiutano, anche perché si rischia di passare nuovamente da condizioni di caldo anomalo a uno scenario diametralmente opposto.
Ma la speranza, ovviamente, è che in tutto questo contesto vadano a inserirsi anche piogge importanti. Ma non ci sono buone notizie, per ora.
Come rimarcato più e più volte, se non pioverà saranno guai seri perché la siccità in alcune aree d’Italia è gravissima, in altre si mostra come deficit pluviometrico, ma ovunque la pioggia è caduta in minor tempo rispetto alla media, e soprattutto anche a causa del lungo soleggiamento c’è stata un’evaporazione più elevata della media. Insomma, non siamo messi bene e in questo periodo ci vorrebbe la pioggia invece che il freddo precoce.