Alta Pressione che, come previsto, è divenuta la protagonista assoluta dello scenario meteo climatico di fine 2018. Staziona ostinatamente sull’Europa occidentale, laddove ha messo solide fondamenta, espandendosi parzialmente verso est e quindi coinvolgendo attivamente le nostre regioni.
Pur avendo a che fare con una propaggine, la stabilità atmosferica è vivace e ci dà modo di apprezzare condizioni di bel tempo. Le perturbazioni rimangono ben distanti, costrette a transitare ben più a nord. Idem il freddo, costretto a rifugiarsi sull’Europa orientale.
Ovviamente avendo a che fare con la stabilità atmosferica, quindi staticità e poco ricambio dell’aria, abbiamo un accumulo di umidità e freddo nei bassi strati. Un mix di ingredienti che nelle grandi pianure e nelle valli interne facilita la formazione dei banchi di nebbia. La Val Padana è l’indiziata numero 1, difatti abbiamo nebbie niente male che faticano ad andar via anche nelle ore centrali del giorno. Significa che sole se ne vede poco perché anche laddove avviene il sollevamento i cieli difficilmente si ripresentano sereni. Peraltro in molti casi si tratta di nebbie ghiacciate perché le temperature sono sotto zero.
Temperature che evidenziano escursioni giornaliere possenti, in quanto dopo le gelate – anche diffuse – delle ore notturne ecco che di giorno si hanno rialzi importanti. Non eccessivi, questo soprattutto negli ultimi giorni in quanto siamo lambiti dalla circolazione d’aria fredda che coinvolge l’Europa orientale. In questo momento segnaliamo valori inferiori alle medie di riferimento in tantissime città del Centro Nord, un po’ meno al Sud eccezion fatta per la Sicilia.