Un po’ tutti i modelli meteo, tra cui spiccano l’Americano GFS e UKMO, concordano nel mostrarci un poderoso blocco atmosferico sull’Atlantico. Stiamo parlando di una vera e propria previsione, siamo difatti a poco più di 100 ore e se fosse soddisfatta ci ritroveremmo con un Anticiclone potentissimo tra la Groenlandia e le Isole britanniche.
Un evento che dovremo seguire con attenzione perché potrebbe raggiungere valori di pressione da record. Le indicazioni attuali ci dicono che potrebbe raggiungere picchi di 1056 hPa e così alte pressioni sull’Oceano Atlantico non sono comuni.
La mappa che abbiamo allegato, che ci fornisce un’esaustiva panoramica dell’intero emisfero settentrionale, ci dà modo di osservare almeno un paio di elementi. Il primo, sarebbe l’anticiclone più potente dell’intero emisfero. Il secondo, le anomalie positive associate sarebbero le più pronunciate.
E’ importante evidenziare che proprio a causa del suo posizionamento a sud dell’Islanda, costituirà quello che in apertura abbiamo definito un potente blocco atmosferico e del quale ci siamo già occupati in altri approfondimenti (dal punto di vista didattico).
Quali saranno le conseguenze in termini puramente meteorologici? Quasi sicuramente il prolungamento temporale del periodo turbolento e piuttosto freddo che stiamo vivendo. Tra l’altro, tornando alle proiezioni modellistiche, in social network come Twitter e come Facebook il dibattito è vivo, si discute sull’eventuale episodio da record anche in virtù del fatto che un modello piuttosto affidabile come UKMO attribuisce all’Alta Pressione valori di pressione non inferiori a 1058 hPa.
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A seconda dell’esatta collocazione assunta, come detto avrà delle conseguenze più o meno marcate sul tempo atmosferico nelle nostre regioni. Tant’è che da alcuni giorni i vari centri di calcolo stanno abbozzando nuove, intense irruzioni fredde provenienti direttamente dal Circolo Polare Artico.