A seguito dell’avviso meteo del MetOffice ripreso nel fine settimana da tutti i mass media inglesi, abbiamo voluto analizzare e approfondire quali elementi abbiano indirizzato un così autorevole Istituito meteorologico internazionale a confermare gli avvertimenti già indicati un mese fa.
“MetOffice diffonde avvisi agli inglesi con toni abbastanza precisi e allarmistici: preparatevi a forti tempeste gelide”. Direte, ma a noi in Italia che cosa comporta ciò? Cercheremo di capirlo insieme.
Le Isole Britanniche sono un Paese molto a nord in latitudine, ma il clima invernale è mitigato dalla Corrente del Golfo, eppure già dalla fine di ottobre hanno assistito a repentine ondate di gelo. Queste sono giunte dalle regioni polari, e hanno determinato freddo in buona parte del Regno Unito, limitandosi ad interessare assai solo marginalmente l’area metropolitana di Londra.
Ma le previsioni sembrerebbe siano pessime, e allora vengono ripetuti avvisi già diffusi precedentemente dal MetOffice al fine di ridurre il numero di probabili vittime in conseguenza delle ondate di gelo.
L’Office of National Statistics (ONS) ha diffuso una ricerca che mette in correlazione l’ondata di gelo dello scorso inverno con la stagione precedente, e indicano che ci sono stati oltre 50.000 morti in più. Lo studio è articolato, e pone il problema sul fatto che il popolo inglese non è più preparato ad affrontare inverni rigidi, specie dove il gelo è di notevole portata, come le aree distanti dal mare e le zone interne.
La previsione inglese è esplicita, con la conseguenza di attiva il dibattito su ciò che potrebbe succedere in altri Paesi del Continente, in quanto se farà freddo per un lungo periodo nelle Isole Britanniche, anche altri Paesi potrebbero esserne coinvolti.
Ebbene, sembra che dagli studi inglesi vi siano delle forti correlazioni con le tempeste che da settimane interessato l’Artico Russo, con nevicate di straordinaria intensità. Un’altra correlazione è il freddo in Asia e Nord America, ben oltre la media.
Gli scienziati di vari Paesi indicano che il legame con il Minimo Solare eccezionale è eloquente.
Ma siamo andati ad osservare altri indici. Innanzitutto, A.O e N.A.O. e poi il possibile avvento di uno Strat Warming fin troppo precoce rispetto ad altri anni.
Da tali elementi si evince la possibilità di avere un rigido Inverno in tutto l’Emisfero Nord, e non solo in Asia e Nord America, ma anche in Europa.
E allora ci chiediamo come siano possibili previsioni stagionali che prospettano un Inverno mite diffuse da altrettanti Istituti Meteo autorevoli.
Per curiosità: un mite Inverno è stato previsto anche per il Nord America, eppure c’è emergenza per il troppo freddo e la neve. Rammentiamo che il gelo è giunto già a novembre fin nel Golfo del Messico, e la tropicale Miami ha avuto temperature minime fin sino a 5°C di minima.
Insomma, abbiamo aperto un capitolo dove abbiamo trovato una quantità immane di novità, notizie che non trapelano per motivi che ignoriamo e vogliamo vederci chiaro.
Tra tante, in Islanda i ghiacciai si stanno espandendo. Le cause sono tutte da decifrare, d’altronde cade più neve che in passato, ma c’è qualcosa d’altro.
Infine, gli indici di comportamento del clima sono indirizzati verso un rigido inverno anche in Europa.
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