Nella tundra siberiana sta accadendo qualcosa di insolito. Già dal mese di agosto dello scorso anno sotto lo strato di fusione del ghiaccio è stata riscontrata la presenza dell’antrace, responsabile della morte di un adolescente e gravi intossicazioni per oltre venti persone.
La presenza dell’antrace, in zona, non si registrava da 75 anni ma la sua recente apparizione sulla penisola di Yamal pare sia dovuta all’innalzamento sostanziale delle temperature. E quindi al riscaldamento globale. Nel permafrost l’effetto di questo riscaldamento fa si che il pericolo antrace sia sempre in agguato. Pensate, i batteri dell’antrace sono in grado di sopravvivere più di un secolo sotto forma di una spora e di conservarsi senza problemi al di sotto dello strato di ghiaccio della tundra.
Nel giugno di quest’anno è stata anche segnalata una massiccia esplosione, sentita e identificata dagli allevatori locali dalle colonne di fumo e dall’enorme cratere rimasto sul terreno. Anche in questo caso la causa principale è lo scioglimento del permafrost: il rilascio di metano, un gas molto pericoloso, ha determinato l’esplosione.
Negli ultimi tre anni sono stati trovati 14 crateri, alcuni sono davvero enormi raggiungendo 50 metri di larghezza e 70 metri di profondità. Il più grande problema è la scarsa densità di popolazione, peraltro costituita principalmente da nomadi ed è per questo che è praticamente impossibile monitorare regolarmente la portata del fenomeno.