Bussa alla porta dell’Italia l’aria di origine artica che ha gia attraversato il continente da nord a sud, portando un cambiamento radicale che sa già di inverno.
Temperature gelide sulla scandinavia, dove la neve è ora la regina incontrastata della situazione, con attualmente la Finalndia sotto precipitazioni più consistenti e una generale variabilità sul resto della penisola con nevicate generalizzate e massime decisamente sottozero.
E’ molto evidente l’acciottolato nuvoloso che segna il tracciato freddo fin sulle alpi estere: in questo corridoio che abbraccia Benelux Germania Danimarca Svizzera ed Austria il tempo è estremamente variabile con precipitazioni a carattere di rovescio quasi prevalentemente nevose fino al piano, maggiormente intense sui crinali alpini esteri dove l’effetto stau è notevole.
Temperature molto basse anche sul Regno Unito, non abituato a vedere la neve in questa stagione, ma non solo la Scozia è baciata dalla dama bianca ma quasi tutta l’isola fino a bassa quota vive una situazione veramente invernale, anche se la variabilità sta lasciando il posto ad ampi squarci soleggiati.
Freddo anche in Francia, con tempo in miglioramento rispetto ai giorni scorsi sotto le correnti settentrionali e un’influenza marginale anticiclonica, maggiormente presente sulla penisola iberica che continua ad essere la preferita base dell’anticiclone Atlantico, che seppure sempre con i suoi massimi tra l’oceano ed il nord Europa, poggia le sue basi per future sortite sul bacino del Mediterraneo proprio sulla Spagna, pronto alla riconquista dei territori strappatigli temporaneamente dal flusso perturbato. Nubi sono presenti sui Pirenei per lo stesso motivo della presenza alpina di nevicate copiose, cioè lo stau che le correnti con componente settentrionale generano sulla catena nei versanti francesi, dove si registrano però piogge, a causa della presenza di temperature elevate, per la non influenza diretta del flusso artico che qui è davvero lontano.
Ed è il Vortice Polare, l’artefice dell’arrivo repentino del freddo sull’est europeo, che con il suo minimo polacco di 980 hpa, ha risvegliato i freddi venti anche sulle aree più ad est del continente, e così i paesi baltici, la Boemia Slovacchia Bielorussia e Russia sono sotto cieli grigi e frequenti precipitazioni che a causa delle bassissime temperature hanno carattere prevalentemente nevoso.
Ma l’attesa non sarà lunga per le aree balcanico danubiane, per vedere anche su di loro scendere il generale inverno, che nelle prossime ore, grazie al flusso artico con direttrice sudest, saranno pienamente avvolte dalla fredda coltre artica che oltre a far crollare le temperature, regalerà bianchi paesaggi anche a queste regioni, dove ancora regnano temperature vicine ai 10°C e cieli nuvolosi e piovosi.
L’Italia sarà al margine della colata artica e come sappiamo da giorni, il vento sarà l’unico segnale di tanta velleità del Vortice Polare, con un sensibile quanto temporaneo abbassamento termico, accompagnato da nuvolosità al sud peninsulare e ben scarsi fenomeni. Cieli sereni al centro nord, con scarsa umidità e freddo pungente.
Ma le due antagoniste si troveranno di nuovo a confrontarsi a metà della prossima settimana, con scenari che non ci sono ancora chiari: nulla è ancora delineato, se non il fatto che questo periodo stagionale sembra essere dominato da due figure così attive e combattive da generare dinamicità e possibili sorprese fredde anche per il nostro paese, che prima o poi sentirà il generale inverno marciare sulle sue terre.