Siamo giunti quasi al termine della prima metà di aprile ed è giunto il momento di guardare oltre. E’ giunto il momento di concentrarsi sulle proiezioni meteo climatiche per la seconda metà mensile e qualcosa si può già ipotizzare.
Fino ad oggi c’è stata una prevalenza d’instabilità. Inizialmente sono arrivate alcune intense perturbazioni, poi l’apertura di un’ampia depressione mediterranea ha mantenuto vivi scrosci di pioggia e temporali. Ora siamo in attesa del freddo, freddo senz’altro fuori stagione ma che pare sia destinato a chiudere un capitolo meteo.
Se ne aprirà un altro, probabilmente più dinamico perché in grado di alternare momenti di bel tempo a momenti di brutto tempo. Prendiamo, ad esempio, la prossima settimana. Una settimana che dovrebbe caratterizzarsi per il ritorno, forse temporaneo, dell’Alta Pressione. Sarà un promontorio mobile, che da ovest procederà verso levante portando con sé aria assai mite se non addirittura calda.
Il freddo verrà spazzato via, si tornerà a parlare di mitezza primaverile eccessiva perché – carte alla mano – le temperature dovrebbero tornare al di sopra delle medie stagionali. E poi? Guardando ancora oltre possiamo dirvi che l’Alta Pressione si porterà a ridosso dell’Italia, con più convinzione. Ma possiamo anche aggiungere che le perturbazioni, dopo aver faticato così tanto per riaffacciarsi sul Mediterraneo, non molleranno tanto facilmente la presa.
Potrebbe crearsi uno scontro accesissimo, uno scontro che vedrebbe le nostre regioni terreno di battaglia. Significa che la variabilità rappresenterebbe il tema dominante della seconda parte di aprile e per variabilità intendiamo alternanza tra sole e temporali. Se ci pensate bene stiamo descrivendo un tipo di tempo assolutamente primaverile, assolutamente normale verrebbe da dire.
Se qualcuno si sta domandando se potranno esserci delle variazioni al tema sì, potrebbero essercene. Di che tipo? E’ ancora presto per dirlo perché potrebbe prendere il sopravvento l’Alta Pressione ma potrebbero entrare in scena prepotentemente anche le perturbazioni atlantiche. Per avere una risposta in tal senso occorrerà pazientare e attendere ulteriori ragguagli da parte dei modelli.