Ormai da un anno vaga nello Spazio senza che si possa più governare, ma nelle prossime settimane il satellite cinese Tiangong-1 dovrebbe precipitare sul nostro pianeta. Da settembre 2016 è stato dichiarato “out of control” e per ora si sa che cadrà sulla Terra entro fine marzo o inizio aprile del 2018.
Tiangong-1 si muove a otto chilometri al secondo con una orbita a spirale: ogni ora e mezza fa il giro della Terra e a ogni nuova orbita è più in basso, leggermente più in basso. In queste ore è calcolato a 270 chilometri d’altezza e a fine marzo è stato calcolato che la sua altezza sarà a circa settanta chilometri.
A questo l’atmosfera più densa lo surriscalderà oltre il sostenibile e ciò che resta del corpo inizierà a scendere a una velocità maggiore fino al collasso sulla Terra. Gli scienziati sono al lavoro per cercare di determinare la traiettoria e sapere in anticipo dove cadranno i resti del modulo.
Finora, grazie ai ricercatori dell’Università La Sapienza, è stato accertato che le parti che sopravviveranno al calore del rientro in atmosfera impatteranno la superficie terrestre in una zona inclusa fra il 43° parallelo nord e il 43° parallelo sud, un’area comprendente anche parte dell’Italia, da Firenze in giù.
Il nostro Paese si trova nella fascia che il satellite percorre più spesso, anche è davvero improbabile che i detriti che sopravviveranno all’impatto con l’atmosfera cadano sulle nostre teste e non in mare. Sarà un finale al cardiopalma: la certezza sul punto di rientro si avrà soltanto circa 10 ore prima della caduta.