Riprendiamo gli approfondimenti inerenti alcuni indici descrittivi delle dinamiche atmosferiche, approfondimenti che nelle scorse settimane avevano evidenziato un Vortice Polare particolarmente attivo.
Ripercorriamo i passi, rapidamente. Durante le festività natalizie v’è stata un’accelerazione del trottolone polare e quando ciò accade – lo scrivemmo a suo tempo – l’inverno si rifugia da altre parti. Diciamo che con un Vortice Polare vigoroso è statisticamente probabile osservare un’assenza di ondate di freddo importanti. Di contro si ha un rinforzo delle depressioni atlantiche, mentre alle nostre latitudini accade sovente che le Alte Pressioni prendano il sopravvento.
Quel che ci ha salvato, finora, è stata la buona reattività dei piani atmosferici più bassi, laddove ha prevalso una certa dinamicità. Ora però, è quel che ci mostrano i modelli, tale reattività potrebbe venir meno e ciò andrebbe a incentivare maggiori ingerenze anticicloniche anche sul nostro Paese. Poi, si, potrebbe scapparci qualche peggioramento di natura atlantica ma il gran freddo sarà costretto a rifugiarsi ad est.
La domanda che sorge spontanea è la seguente: quando cambierà? Al momento possiamo dirvi che sino a fine mese non s’intravedono cambiamenti eclatanti, ma è altrettanto vero che talune dinamiche possono esplicarsi più facilmente a febbraio. Non sarebbe la prima volta, non sarebbe l’ultima. A questo punto non ci resta che osservare con estrema attenzione i modelli matematici di previsione, in modo particolare le code modellistiche perché lì potrebbero scorgersi segnali incoraggianti. Consci, peraltro, che si andrebbe a ragionare su un arco temporale esagerato.