Novità, questo il tema meteo della settimana Santa. Novità soprattutto in termini di temperature. Dedichiamo questo approfondimento all’aspetto termico perché sinora ha rappresentato uno degli obbettivi perseguiti sin dalla fine di marzo.
Perché perseguiti? Perché le anomalie precedenti, risalenti già allo scorso febbraio, inevitabilmente avrebbero condotto a situazione termiche diametralmente opposte. Ricorderete che all’epoca si parlava insistentemente dello stato del Vortice Polare, del fatto che il freddo avrebbe potuto raggiungere il Mediterraneo non appena fosse giunto il momento della dipartita stagionale del Vortice stesso.
In effetti è stato proprio così, se andiamo infatti ad analizzare l’andamento delle temperature della prima metà di aprile ci renderemmo conto che abbiamo avuto valori spesso inferiori alle medie stagionali. A momenti ha fatto persino freddo, ad esempio nel weekend appena conclusosi.
Ecco quindi che l’aumento delle temperature, confermato anche dalle ultimissime emissioni modellistiche, rappresenta sicuramente un elemento di novità meteo della settimana Santa. In realtà potrebbe rappresentare l’elemento di novità della seconda parte del mese, difatti il ritorno di promontori anticiclonici più insistenti potrebbe esporci a tepori primaverili fuori stagione.
Osservando la mappa delle anomalie termiche relative alla giornata di Pasqua, riferendoci alla quota isobarica 850 hPa (circa 1500 metri), ci rendiamo conto di come il promontorio anticiclonico sia destinato a portarci valori superiori di 2-4°C rispetto alla media di riferimento.
Ma al di là delle anomalie italiane è importante evidenziare almeno 3 elementi: il freddo sull’Europa orientale, l’aria assai mite nel cuore del vecchio continente e la goccia fredda tra nord Africa e Penisola Iberica. Quest’ultima andrà monitorata con molta, molta attenzione perché potrebbe o innescare un ulteriore impennata delle temperature oppure approssimarsi alle nostre regioni provocando una destabilizzazione delle condizioni meteo.