In questi ultimi anni le condizioni meteo in Valle Padana non hanno favorito nevicate di notevole intensità, ancor meno la neve che poi persiste al suolo per vari giorni. Il freddo non è che sia mancato, ma come avvenne in varie annate degli anni ’90, le Alte Pressioni hanno annientato la sensazione di Inverno, non l’Inverno!
Siamo alla fine di Gennaio, scrutando le proiezioni ufficiali dei super calcolatori sino a quasi metà di Febbraio, non ci sono probabilità di avere nevicate intense sulle pianure del Nord Italia. Un barlume di neve potrebbe presentarsi in Febbraio altrove in Italia, ma siamo nel campo delle ipotesi che poi vacillano.
Eppure la neve a badilate potrebbe tornare, sia al Nord Italia che altrove.
I mass media, gli scienziati, anche noi vi parliamo di Riscaldamento Globale, eppure poi si verificano ondate di gelo e ingenti nevicate. Nel gennaio 2017, a seguito del Buran che interessò l’Italia, perturbazioni invasero molte regioni d’Italia e si ebbero tormente di neve fortissime. Dalla Romagna alla Puglia le coste furono coperte di neve, in collina la circolazione stradale fu spesso interrotta da badilate di neve. La neve raggiunse anche i rilievi centro orientali della Sardegna, isolando vari centri urbani. E di neve ne cadde tantissima.
In questi ultimi anni la neve è stata vista ben due, tre volte nelle aree più calde d’Italia di Sicilia e Calabria, dove i tempi storici di ritorno delle nevicate o fioccate erano di 100 anni circa.
La neve in questi anni è caduta più volte a Roma e Napoli, quest’ultima città non è di sicuro avvezza alla neve. Sempre in questi anni, tormente di neve hanno interessato le coste dell’Adriatico per più giorni, creando un’atmosfera lappone sulle sabbie delle coste adriatiche.
Mancano, però le grandi nevicate al Nord, o quasi.
Una sorta di apocalisse che avvenne in Emilia Romagna tra il tra il 6 e il 7 febbraio 2016, quando in collina cadde fin circa un metro di neve umida. La neve cadde su quasi tutta la Valle Padana generando immensi e persistenti black out nella rete elettrica.
Gli hotel di pianura dell’Emilia Romagna furono presi d’assalto da chi viveva nelle prime colline perché da giorni non c’era acqua, il riscaldamento non funzionava, non c’era energia elettrica. Ci fu un disagio diffuso che nessuno si aspettava da una nevicata.
In quelle stesse zone si vissero oltre due settimane di tempeste di neve nel febbraio 2012, e complessivamente con molti meno disagi, con ben più neve e tanto freddo. Ma nel 2016 i problemi furono causati dalla neve umida, così pesante da rompere i cavi dell’alta tensione, danneggiare gli alberi da dove iniziarono a cadere grossi rami che crearono ulteriori problemi e danni. Ma sopratutto nevicò fortissimo.
Fu un evento meteo quasi perfetto. Il quasi è perché con un po’ di freddo in più ci sarebbe stata neve soffice e non bagnata, e quindi – forse – minori danni e disagi.
Ma in Italia la neve crea disagi sempre, beh non li generi anche nei Paesi nordici, ma loro ci sono abituati e aspettano con pazienza che la tormenta si plachi.
In Svezia le tempeste di neve interrompono la circolazione in autostrada, così succede in Germania, in Russia. Ciò avviene quando la quantità di neve che cade è oltre la media. Moltissime persone passano la notte all’addiaccio in auto, e non si grida allo scandalo.
Quando l’evento meteo supera un certo livello di intensità, anzi è estremo per un certo luogo, i disagi sono inevitabili.
Tra il 6 ed il 7 Gennaio 2007, forti nevicate interessarono la Valle Padana. Nella pianura lombarda la neve raggiunse oltre i 50 cm. Quasi mezzo metro di neve c’era anche a Milano.
I disagi ci furono eccome, per altro, molte previsioni meteo davano neve ingente su Torino dove invece caddero pochi centimetri, e non su Milano dove cadde praticamente mezzo metro di neve con temperatura sempre sotto gli 0°C.
In Lombardia ci fu la nevicata perfetta, una delle maggiori di quel decennio, quando la neve era una condizione meteo che divenne normale. In quegli anni le nevicate si ripetevano più volte durante l’Inverno, tanto che furono introdotte anche variazioni al codice della strada, obbligando gli automobilisti di dotarsi di attrezzatura invernale (gomme da neve o catene).
Ma il decennio successivo fu avaro di neve, come lo fu quello precedente, mentre negli anni ’80 un altro ciclo climatico portò freddo e neve.
Non è mai troppo tardi per rivedere eventi meteo del genere. In Italia si fatica a prevederli con molti giorni di anticipo, spesso si fanno cenni, ma questi anni poi spesso non avviene niente di ciò, e la previsione perde affidabilità, e ciò favorirà disagi quando ci sarà una nevicata perfetta, in quanto taluni non daranno credito alle previsioni meteo.
La previsione meteo perfetta non esiste, sono sempre e solo previsioni. Negli USA è attivo la maggiore organizzazione meteorologica mondiale. D’Estate l’attenzione massima è dapprima rivolta ai tornado. Noi qui dall’Italia non immaginiamo affatto che succede da quelle parti, quante volte suonino le sirene di allerta meteo tornado e poi il tornado non si forma o passa a vari chilometri di distanza.
Sempre d‘Estate poi loro hanno gli uragani che giungono dal Golfo del Messico. In tali eventi meteo il livello di allerta è altissimo, interessa milioni e milioni di persone. Ma la rotta degli uragani è difficile da prevedere, così che il numero di territori allertati è sovente molto esteso, ben più di quelle zone che saranno poi interessate dall’uragano.
Invece appare per loro meno difficoltoso prevedere le ondate di gelo, anche perché queste si scatenano dal nord del Canada e sono sospinte dalle correnti di nord ovest, che sono prevalenti nel nostro Emisfero.
Nel Nord America la previsione di ondate di gelo ha un’alta affidabilità, ed essendo fenomeni che creano disagi in territori immensi, sono altamente studiati e monitorati.
In questi giorni, ad esempio, è sotto massima osservazione la previsione del Riscaldamento in Stratosfera che potrebbe dare seguito ad ondate di gelo sparse per il nostro Emisfero.
In Italia, invece, ci affidiamo alla sfiducia verso la complessa opera della meteo invernale, e soprattutto molti appassionati di meteorologia, una scienza che è molto complessa, hanno già sentenziato che l’Inverno è finito. Forse perché si è sfiniti per un mese di Alta Pressione, di una stagione che era iniziata nevosissima sulle Alpi, e che appariva propizia per tanta neve in pianura come avvenne nel dicembre 2012.
Inoltre, per l’Italia è che l’imprevedibilità di certi eventi meteo sta aumentando, ed allora l’unico suggerimento che possiamo dare è quello di non abbassare la guardia.
Nei primi di Marzo del 1987 si ebbe un’ondata di gelo imponente. Le regioni esposte ad est furono interessate da tempeste di neve. Nel Marzo 1971 fu ancor peggio, l’Italia piombò nella tormenta di neve ed il gelo. In Valle Padana la colonnina di mercurio scese a -10°C.
Marzo 2018, ovvero appena ieri, si ebbe un evento di gelo imponente. Su molte regioni ci furono intense nevicate con temperatura sotto gli 0°C.
L’Inverno non è finito anche se dovesse concludersi mite. In tal caso sarà stato un Inverno mite, poi avremo la Primavera che sarà quel che sarà.
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