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Regione carsica triestino-slovena, tra il Mediterraneo e l'entroterra danubiano. Dal Golfo di Trieste prende le mosse il Carso con le sue asprezze ed i moltissimi climi e microclimi.

di Stefano Zerauschek
22 Mar 2005 - 12:47
in Senza categoria
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regione-carsica-triestino-slovena,-tra-il-mediterraneo-e-l'entroterra-danubiano-dal-golfo-di-trieste-prende-le-mosse-il-carso-con-le-sue-asprezze-ed-i-moltissimi-climi-e-microclimi.
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La Regione carsica in territorio italiano comprende l’intera provincia di Trieste e parte di quella di Gorizia; in Slovenia vi sono confini “ideali” rappresentati dal fiume Idria a N/O e Nord, la pianura di Lubiana a N/E, la regione quarnerino-montana (Croazia) a EST e S/E. Tra Sud e Ovest vi è l’Adriatico.
La penisola istriana (suddivisa tra Slovenia e, soprattutto, Croazia) fa parte integrante della Regione carsica (o Carso vero e proprio).

Tale ambiente naturale è così definito per dei caratteri comuni rappresentati, in particolar modo, dal terreno calcareo permeabile poroso e cavo e da tutti i fenomeni ad esso associati.

L’aspetto geografico, contraddistinto da vasti altipiani a varie quote è l’altra caratteristica distintiva dell’area rispetto ad altre zone, anche contigue, con terreno a prevalente matrice calcarea.

La zona, ristretta quindi tra il Mediterraneo, l’area alpina, le pianure danubiane e i rilievi dinarici, gode di variazioni climatiche sensibilissime in uno spessore lineare di territorio che difficilmente supera i 50km. Dal clima mediterraneo della costiera triestina, a quello continentale della conca di Postumia (Postojna) o a quello alpino del monte Nevoso (Sneznik), non corrono che poche decine di minuti d’auto.

Il Carso viene generalmente diviso in:

Litoraneo (Primorski), battuto da fortissimi venti, con terreno molto povero, clima di transizione con estremi termici notevoli e contraddistinto da un vasto altopiano (quota 3-500m) prativo, con piccole aree boscose miste e rocce affioranti

Interno (Notranjsko), contraddistinto da un clima tra il continentale, l’alpino ed il subalpino, con notevoli precipitazioni (nevose in inverno e, parzialmente, nelle mezze stagioni) e ben distribuite durante l’anno. I fondovalle sono tutti a quota non inferiore i 500m mentre vi sono estesi altopiani a varie quote fino al tetto della regione carsica rappresentato dal monte Nevoso (1798m).
I 2-3000mm di precipitazioni annue di queste aree e la minor violenza della Bora, hanno permesso la nascita di un “humus” con grandi foreste alpine ed esemplari di abete bianco, rosso, faggi e aceri di monte dalle dimensioni mastodontiche, nonostante il terreno sia lo stesso, povero e roccioso, della zona litoranea.

Le foto che seguono testimoniano un ambiente vario climaticamente e di conseguenza vario anche dal punto di vista della flora che, unico esempio in Europa, racchiude specie dinariche, illiriche, mediterranee, alpine e danubiane, negli stessi territori con semenze mescolate dalla notevole presenza di venti causati dalle differenze termiche e bariche tra il mare e l’entroterra.

Le Selve di Tarnova (Trnovski Gozd), Piro (Ad Pirum-Hruscica e Nanos) e del Nevoso (Snezink) sono tra le più grandi e vergini d’Europa.

Vastissime aree sono completamente disabitate facilitando il mantenimento di una natura selvaggia e spettacolare.

Il terreno poroso e la frequente presenza della bora aiutano il fotografo che trova spesso giornate con eccezionale trasparenza dell’aria.

immagine 1 del capitolo 1 del reportage regione carsica triestino slovena tra il mediterraneo e lentroterra danubiano Il Carso nasce direttamente dall’Adriatico.

immagine 2 del capitolo 1 del reportage regione carsica triestino slovena tra il mediterraneo e lentroterra danubiano Un cardo mediterraneo nella neve a simbolo della varietà botanica della zona.

immagine 3 del capitolo 1 del reportage regione carsica triestino slovena tra il mediterraneo e lentroterra danubiano Il terreno povero del Carso litoraneo rende difficile lo sviluppo degli alberi, quì siamo sul monte Cocusso (672m, Trieste).

immagine 4 del capitolo 1 del reportage regione carsica triestino slovena tra il mediterraneo e lentroterra danubiano Il rilievo dell’Auremiano (Vremscica, 1022m), battuto da venti fortissimi, ne è ulteriore testimone

immagine 5 del capitolo 1 del reportage regione carsica triestino slovena tra il mediterraneo e lentroterra danubiano Il tutto favorisce una trasparenza dell’aria unica.

Foto di Stefano Zerauschek

Cerca per tag: meteo clima

Pubblicato da Stefano Zerauschek

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La Regione carsica in territorio italiano comprende l’intera provincia di Trieste e parte di quella di Gorizia; in Slovenia vi sono confini “ideali” rappresentati dal fiume Idria a N/O e Nord, la pianura di Lubiana a N/E, la regione quarnerino-montana (Croazia) a EST e S/E. Tra Sud e Ovest vi è l’Adriatico.La penisola istriana (suddivisa tra Slovenia e, soprattutto, Croazia) fa parte integrante della Regione carsica (o Carso vero e proprio). Tale ambiente naturale è così definito per dei caratteri comuni rappresentati, in particolar modo, dal terreno calcareo permeabile poroso e cavo e da tutti i fenomeni ad esso associati.L’aspetto geografico, contraddistinto da vasti altipiani a varie quote è l’altra caratteristica distintiva dell’area rispetto ad altre zone, anche contigue, con terreno a prevalente matrice calcarea. La zona, ristretta quindi tra il Mediterraneo, l’area alpina, le pianure danubiane e i rilievi dinarici, gode di variazioni climatiche sensibilissime in uno spessore lineare di territorio che difficilmente supera i 50km. Dal clima mediterraneo della costiera triestina, a quello continentale della conca di Postumia (Postojna) o a quello alpino del monte Nevoso (Sneznik), non corrono che poche decine di minuti d’auto. Il Carso viene generalmente diviso in: Litoraneo (Primorski), battuto da fortissimi venti, con terreno molto povero, clima di transizione con estremi termici notevoli e contraddistinto da un vasto altopiano (quota 3-500m) prativo, con piccole aree boscose miste e rocce affioranti Interno (Notranjsko), contraddistinto da un clima tra il continentale, l’alpino ed il subalpino, con notevoli precipitazioni (nevose in inverno e, parzialmente, nelle mezze stagioni) e ben distribuite durante l’anno. I fondovalle sono tutti a quota non inferiore i 500m mentre vi sono estesi altopiani a varie quote fino al tetto della regione carsica rappresentato dal monte Nevoso (1798m).I 2-3000mm di precipitazioni annue di queste aree e la minor violenza della Bora, hanno permesso la nascita di un “humus” con grandi foreste alpine ed esemplari di abete bianco, rosso, faggi e aceri di monte dalle dimensioni mastodontiche, nonostante il terreno sia lo stesso, povero e roccioso, della zona litoranea. Le foto che seguono testimoniano un ambiente vario climaticamente e di conseguenza vario anche dal punto di vista della flora che, unico esempio in Europa, racchiude specie dinariche, illiriche, mediterranee, alpine e danubiane, negli stessi territori con semenze mescolate dalla notevole presenza di venti causati dalle differenze termiche e bariche tra il mare e l’entroterra. Le Selve di Tarnova (Trnovski Gozd), Piro (Ad Pirum-Hruscica e Nanos) e del Nevoso (Snezink) sono tra le più grandi e vergini d’Europa. Vastissime aree sono completamente disabitate facilitando il mantenimento di una natura selvaggia e spettacolare. Il terreno poroso e la frequente presenza della bora aiutano il fotografo che trova spesso giornate con eccezionale trasparenza dell’aria. Il Carso nasce direttamente dall’Adriatico. Un cardo mediterraneo nella neve a simbolo della varietà botanica della zona. Il terreno povero del Carso litoraneo rende difficile lo sviluppo degli alberi, quì siamo sul monte Cocusso (672m, Trieste). Il rilievo dell’Auremiano (Vremscica, 1022m), battuto da venti fortissimi, ne è ulteriore testimone Il tutto favorisce una trasparenza dell’aria unica. Foto di Stefano Zerauschek Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Stefano Zerauschek Inizio Pagina

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