Si rivedono i -70 °C sul Plateau Antartico, dopo un luglio avaro di valori tipici del periodo. Alla base italo francese Concordia, il 2 agosto (fino alle 17Z) la minima ha toccato i -72,7 °C; alla stazione automatica australiana di Dome Argus invece, si sono raggiunti i -72,0 °C. Sono queste le aree dove, nel mese di agosto, il sole torna, seppur per poche ore, sopra l’orizzonte: ed è proprio questo il periodo in cui è maggiore la probabilità di misurare i valori più bassi della stagione.
Il meccanismo per cui le temperature tendono a raggiungere i minimi stagionali tra l’ultima decade di agosto e la metà di settembre può, a grandi linee, essere spiegato tenendo conto che responsabile dei bassi valori è l’inversione termica che si produce negli strati prossimi al suolo. Se si pone attenzione alle medie di agosto della base russa Vostok, ai -68,0 °C rilevati all’usuale livello codificato dall’Organizzazione meteorologica mondiale (150 cm) si contrappongono i -69,7 °C al suolo. Quando il sole, seppur debolmente, agisce su questo strato gelido (a Vostok, a iniziare dal 20/21 agosto), provoca una sorta di turbolenza che trasporta verso l’alto l’aria più fredda, determinando così la discesa dei termometri. Questa circostanza viene confermata dal catalogo delle dieci temperature annuali estreme osservate in oltre mezzo secolo proprio a Vostok:
-89,2 °C 21 luglio 1983
-88,3 °C 24 agosto 1960
-87,9 °C 20 agosto 1992
-87,2 °C 25 agosto 1958 (-87,4 °C secondo la Tass e Meteorologiia i Gidrologiia)
-86,9 °C 5 settembre 1968
-86,0 °C 2 settembre 1987
-86,0 °C 9 settembre 1998
-85,8 °C 14 settembre 1982
-85,7 °C 25 agosto 1959
-85,4 °C 7 agosto 1985
A parte il record del mondo e il valore del 1985, gli altri si collocano tutti dal 20 agosto in là. Analoga situazione, su una serie temporalmente meno estesa, a Concordia, dove i record sono stati raggiunti solo a settembre:
-81,9 °C 3 settembre 2007
-80,0 °C 5 settembre 2006
Ovviamente, una costante non si trasforma automaticamente in regola: in contesti diversi infatti, le minime assolute sono state archiviate anche in altri mesi. Alla base semi permanente giapponese Dome Fuji (Valkyrjedomen, 3.810 m: è solo un esempio, questo, dei molti che si potrebbero elencare), il 18 luglio 2006 si toccarono i -82,9 °C, anche se il 5 settembre successivo si arrivò a -82,0 °C. Un’eccezione però, sul Plateau Antartico esiste, ed è quella del Polo Sud geografico: qui infatti, a 90° S, il sole ricompare solo il 21 settembre, quando la stagione è ormai troppo avanzata per permettere ulteriori discese del termometro. Nel catalogo di Amundsen-Scott, i valori più bassi si rinvengono piuttosto a giugno e luglio, ovvero nel cuore del semestre invernale (record assoluto: -82,8 °C il 23 giugno 1982). Non va tuttavia dimenticato che nella stazione automatica Clean Air, ubicata a poca distanza dalla base americana Amundsen-Scott, il 14 settembre 1997 si misurarono -80,6 °C: anche questo valore, comunque, nel buio della notte polare, che sarebbe terminata di lì a una settimana.