Parlando di differenze regionali nel clima dell’Antartide, si è fatto cenno all’escursione termica media che contraddistingue la stagione estiva nelle basi di Amundsen-Scott e Vostok (vedi https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10052). Per approfondire l’argomento, è utile il paragone di un giorno medio. Il 27 gennaio, alle 0000 gmt, le temperature erano le seguenti:
Amundsen-Scott -33,6 °C
Vostok -38,8 °C
La minima, al Polo Sud non si è poi scostata di molto, toccando i -34,5 °C tra le 0600 e le 1200 gmt, mentre a Vostok è scesa a -42,8 °C. Anche la massima però, ad Amundsen-Scott si è mossa poco, segnando -32,4 °C; a Vostok invece, è salita a -30,3 °C. Nella base americana dunque, un’escursione di 2,1 °C; in quella russa, di 12,5 °C.
Si potrebbe parlare di una diversa continentalità, se si ragionasse secondo i parametri delle latitudini temperate. Ma, in Antartide, nulla ha senso della “normale” esperienza climatica. A determinare le differenze, come già descritto, è la radiazione solare: costante al Polo Sud, anche se la riduzione dell’angolo di incidenza comporta un progressivo ridursi delle medie quotidiane; molto variabile a Vostok, dove il giorno polare si esaurisce il 21 febbraio, un mese prima che ad Amundsen-Scott. Nella base russa infatti, l’escursione media giornaliera passa dai 10,3 °C di gennaio agli 11,4 °C di febbraio, per poi attenuarsi a marzo (9,0 °C), con l’avvicinarsi della notte polare.