Lo Stratwarming in atto in Siberia è di portata storica. La mappa qui sopra rappresentata indica le temperature in Stratosfera, ad un’altezza che in meteorologia viene definita in hPa. I valori termici sono quindi quelli di 10 hPa, i quali rappresentano temperature ben sopra gli 0°C.
I rilevamenti termici della Stratosfera sono stimati a circa 30.000 m sopra il livello del mare, ad un’altitudine che è ben superiore a quella dove si realizzano i fenomeni atmosferici.
La mappa che vediamo qui sotto rappresenta la stima della temperatura misurata al suolo. Osserverete che in ampie aree della Siberia la colonnina di mercurio è ormai sotto i -50° centigradi.
In Siberia il freddo è ormai una quotidianità.
Lo Stratwarming in atto in Siberia determina temperature che sono anche di oltre 60°C superiori a quelle registrate al suolo. Ciò evidenzia quanto sia rilevante il riscaldamento della Stratosfera.
Le conseguenze dello Stratwarming sono generalmente quelle di causare instabilità del Vortice Polare, a cui conseguono ondate di freddo verso le medie latitudini.
Al momento non è possibile determinare la rotta che avranno gli impulsi di aria freddissima. Alcune stime indicano che il picco di freddo dovrebbe interessare la parte orientale dell’Asia ed il Giappone, dove si potrebbe avere un’ondata di gelo storico. Un’altra area a rischio potrebbe essere il Nord America, esattamente la parte ad est delle montagne rocciose.
In Europa è molto difficile stimare cosa accadrà. Per ora i modelli matematici evidenziano la possibilità di un’ondata di freddo, la cui entità, durata e intensità sono tutte da definire.