Il meteo di tutta la settimana sarà decisamente propenso all’inibizione di qualsiasi precipitazione da nord a sud: avevamo già discusso in precedenti articoli che quando un promontorio subtropicale molto ben strutturato investe l’Europa centro-occidentale non c’è alcuna possibilità di pioggia fintantoché rimane in questa posizione.
Se il promontorio, poi, pone i suoi massimi proprio sull’Italia, allora non vi è speranza di precipitazioni per almeno una settimana.
Questa configurazione di alta pressione è tipica del meteo estivo, delle ondate di calore che a volte attanagliano il nostro paese: purtroppo, però, negli ultimi decenni sono diventate più frequenti anche in inverno.
Nella mappa sottostante, possiamo vedere la previsione delle precipitazioni cumulate per i prossimi 10 giorni secondo il modello americano GFS (a cura di WxCharts): si nota come non sia prevista nemmeno una goccia d’acqua sull’Europa mediterranea e al più 1-2 mm altrove!
È vero che finora la stagione fredda è stata molto dinamica, ma è anche vero che questa enorme struttura di alta pressione in inverno desta più di una preoccupazione.
Innanzitutto, il problema è proprio di struttura: non è raro trovare alte pressioni invernali (infatti fanno parte del clima italiano e anche europeo) ma è molto raro trovare una struttura così forte in pieno inverno.
Geopotenziali altissimi e temperature a 850 hPa tipiche della fine della primavera se non dell’estate in alcuni paesi (Francia, Benelux, Germania e Danimarca): c’è da augurarsi che una tal figura barica non interessi il meteo della nostra estate, perché con una struttura simile abbiamo registrato il mese più caldo della storia d’Italia, ovvero luglio 2015, dove anticicloni enormi ed estremamente tenaci hanno interessato praticamente tutta Europa per 45 giorni, da fine giugno alla prima decade di agosto di quell’anno, portando caldo canicolare e soleggiamento estremo su tutti i paesi coinvolti.