L’Antartide non è sempre stato così come lo conosciamo ora, con ghiaccio ed assenza di vegetazione. Oltre 250 milioni di anni fa, prima ancora dell’avvento dei dinosauri, le temperature in Antartide erano più miti e in questa porzione di territorio dominavano addirittura le foreste.
Gli scienziati hanno ritrovato dei resti fossili e li stanno studiando per conoscere più a fondo il passato del nostro pianeta. Durante l’estate dell’Antartide, tra dicembre e gennaio, i geologi Erik Gulbranson e John Isbell sono saliti sulle pendici ghiacciate dei monti dove hanno trovato i residui fossili di un’antica foresta.
I geologi hanno individuato i frammenti di 13 alberi. Dallo studio è emerso che i fossili appartenevano a piante vissute oltre 260 milioni di anni fa, poco prima dell’arrivo dei dinosauri. Da ciò si dovrebbero ricavare ulteriori informazioni sulla storia del clima e su quel che ha provocato la grande estinzione di massa.
Oltre il 90 delle specie sulla Terra scomparvero, incluse le foreste polari. Queste crescevano dove oggi non possono esserci piante e questo risulta essere un aspetto estremamente interessante, nell’intento di capire il motivo per cui si siano estinte.
E’ ritenuto altamente probabile che un massiccio aumento di gas serra hanno causato l’estinzione del periodo Permiano-Triassico, forse per eruzioni vulcaniche in Siberia. Alla fine del periodo permiano, l’Antartide era calda e umida e faceva parte di Gondwana, il supercontinente dell’Emisfero Sud.
La vegetazione era formata da muschi, felci e una pianta estinta chiamata Glossopteris. È probabile che la foresta si estendesse attraverso tutto il continente Gondwana ed era in grado di sopravvivere e prosperare in una varietà di ambienti.
Ciò non bastò a salvare gli alberi dalle elevate concentrazioni di gas serra. Studiandone gli anelli, Gulbranson e colleghi hanno scoperto che essi passavano rapidamente dall’attività estiva fino al “letargo” invernale nell’arco di un mese. Le piante moderne impiegano invece diversi mesi.