L’aggressione decisa da parte del fronte freddo atlantico sulle coste occidentali del Continente causa il deciso innalzamento ed arretramento della massa d’aria calda appartenente al cuneo anticiclonico nordafricano. L’esito di questo scontro è una profonda situazione temporalesca allungata dai settori occidentali delle Isole Britanniche (1017 hPa) sino ai Pirenei (1015 hPa).
Intanto dalle aree scandinave scende poderosa l’alta pressione Diana. Divisa in due grossi tronconi a 1025 hPa sul Mare del Nord e 1024 hPa sulla Russia occidentale, punta dritta verso quelle aree orientali subissate ancora oggi dall’aria instabile ereditata dalla lunga presenza ciclonica di Qinton, ormai defilatosi sul Mar Nero (1015 hPa).
Ancora ben radicata sull’Italia è una leggera ondulazione barica a 1015 hPa, capace di far accende nel pomeriggio una spiccata attività temporalesca favorita dalle notevoli differenze termiche.
L’umidità avvolge il Continente, inasprendo le temperature. Il fronte freddo atlantico spicca nell’immagine satellitare. Pronto ad aggredire le coste occidentali francesi, si immerge anche nella verde Irlanda e sulla catena dei Pirenei. La Penisola Iberica, invece, gode della piena protezione anticiclonica nordafricana in leggero arretramento.
Duri scontri di massa si evidenziano anche su Polonia, Repubblica Ceca, Germania meridionale, Austria orientale, Balcani ed Italia. Le precipitazioni più intense, Italia compresa, si verificano sulle catene montuose sfruttando notevoli differenze termiche con l’aria fresca in quota ed i vasti movimenti delle masse umide.
Bel tempo europeo relegato nella sola fascia baltica e sul confine franco-tedesco, oltre che sul settore meridionale italiano dove l’estate prende sempre più piede.