L’Etna è considerato un vulcano buono, ma talvolta può essere “cattivo”, anche molto più di ieri quando si è pur verificato l’incidente più grave dell’ultimo trentennio. Sono trascorsi poco meno di 40 anni dalla terribile disavventura accaduta durante un’escursione del 12 settembre 197, con conseguenze molto più gravi. L’episodio esplosivo, di dinamica totalmente diversa rispetto a quanto successo ieri 16 marzo, coinvolse un numeroso gruppo di turisti, partito in pullman da Nicolosi ed arrivato sino al cratere della Bocca Nuova.
Il cratere, nonostante piccoli sbuffi di gas, era praticamente tranquillo ed in pratica sigillato da un tappo di lava solido e poroso. E quel 12 settembre 1979, mentre i turisti erano intenti a scattare foto, il tappo saltò. La pressione del gas provocò un’improvvisa tremenda esplosione. Un boato e poi schegge e pietre investirono in pieno i turisti. Nove di loro restarono uccisi, ventitré furono invece i feriti. Un’altra grave esplosione, con tre vittime, si verificò nel 1986, mentre al 2002 risale l’ultimo grave incidente con 32 feriti.